Una sola vittoria nelle prime 12 partite ufficiali tra campionato e Youth League: l'inizio di stagione dell'Inter Primavera, campione in carica della categoria, è stato decisamente da incubo. Se le cose possono essere considerate accettabili in Europa, con il discorso qualificazione alla fase successiva ancora aperto, diverso è il discorso in Italia, con i nerazzurri penultimi con la miserie di 3 punti conquistati e ancora senza successi. Una situazione preoccupante, anche - e soprattutto - per la qualità del gioco espresso. E la causa di tutto ciò non può essere ricercata solamente nel cambio pressochè totale della rosa a disposizione di Chivu.
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Inter, ecco perchè il lavoro di Chivu va al di là dei risultati. Ma ora servono i punti
I meriti di Chivu
In casa Inter si parte da un presupposto: la posizione di Chivu non è assolutamente a rischio. Piena fiducia nel tecnico artefice del trionfo della scorsa stagione, al quale va riconosciuto il grande merito di aver inserito in gruppo ragazzi giovanissimi, senza tener conto della carta d'identità. Una scelta pienamente condivisa dalla società, e portata avanti con i fatti: se nel campionato Primavera è consentito schierare fino a 5 fuoriquota (calciatori nati nel 2003 o prima), l'Inter si limita sempre a un massimo di 2 per partita, avendo a disposizione i soli Zanotti, Fontanarosa e Dervishi. Inoltre, la formazione nerazzurra è anche quella che schiera il maggior numero di 2005, elementi che sarebbero in età da Under 18. La conseguenza è che spesso e volentieri Chivu si ritrova a pagare un gap significativo in termini di esperienza, come anche di struttura fisica, in Italia come in Europa.
Servono i punti
Detto che i risultati nel settore giovanile non sono l'obiettivo principale di una società, è altresì indubbio che occorra cambiare marcia quanto prima: nel campionato Primavera esistono le retrocessioni, e l'idea di un'Inter costretta a ripartire dal secondo livello della categoria non viene minimamente presa in considerazione. In passato ci sono stati casi illustri, come Milan, Napoli o Lazio. Nella prima parte di stagione i nerazzurri hanno dovuto fare i conti con numerose indisponbilità, fra ragazzi infortunati e convocazioni in Prima Squadra. La qualità non manca di certo, elementi come Zanotti, Fontanarosa, Carboni e Iliev possono fare la differenza: il cambio di modulo, con il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2, sembra poter dare maggiore solidità. Ma il tempo degli esperimenti è finito: bisogna fare punti, e bisogna farlo presto.
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