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Lazaro: “Futuro? Devo chiarirmi le idee. Studio ancora italiano e sento interisti come…”

Redazione1908

Le parole di Valentino sull'emergenza e sul suo futuro

Come sta passando la quarantena Valentino Lazaro al Newcastle? "Sto bene, in relazione alla situazione che c'è. Non mi posso lamentare, sono sano. Sto a casa, vengo trattato bene e ricevo i pasti che mi consegna il mio club. Gioco alla Play-Station, non mi annoio. A casa ho una cyclette, materassi e pesi. Cerco di fare più esercizi possibili per mantenermi in forma. Il prossimo allenamento di gruppo è programmato per settimana prossima, ma temo che verrà rinviato di nuovo. Sinceramente, nessuno sa come andranno avanti le cose. Se si finirà di giocare la Premier? Non sono in grado di dirlo, lo spero naturalmente. Ma in Inghilterra la situazione è che non è stato ancora raggiunto il picco del coronavirus. Il trend va verso un peggioramento. Io penso sempre positivo e magari si riesce alla fine a finire di giocare il campionato".

FUTURO: "Se il Newcastle eserciterà l'opzione di riscatto? Non ho bisogno di farmi pensieri su questo tema in questo momento. Il mio grande obiettivo è quello di tornare a giocare regolarmente. Per questo ho fatto questo passo e sono passato dall'Inter al Newcastle. Se l'opzione verrà esercitata è una cosa che dipende da più fattori. Anche io devo prima prendere una decisione e chiarire che cosa voglio. Che cosa è giusto per me. Se sto ancora studiando l'italiano? Sì, ma lo faccio per me stesso. È sempre una cosa bella quando si impara qualcosa di nuovo nella vita. Si allargano i propri orizzonti. Contatti con i giocatori dell'Inter? Naturalmente li ho ancora con alcuni, soprattutto con Lukaku con il quale sono in amicizia più stretta. Purtroppo Milano sta vivendo un periodo tremendo. I giocatori dell'Inter sono naturalmente tutti a casa. Ci sono tanti decessi ogni giorno in Italia, si può solo sperare che tutto il paese si risollevi prima possibile. Con amici e familiari mi tengo in contatto con il cellulare, Whatsapp e Facetime. Così siamo sempre collegati".

TAGLIO STIPENDI:"Nella discussione è passato il concetto che i calciatori ricchi non vogliano rinunciare a qualcosa. Ma non è così. Si parlava di altre cose. Credo che alla fine verrà trovata la giusta soluzione. Posso assicurare che nessun calciatore si sia rifiutato nemmeno per un secondo di donare qualcosa. Il mio contributo all'emergenza? Adesso ci siamo accorti di quanto siamo vulnerabili e che in futuro dovremo prendere precauzioni in diverse direzioni. La società è stata colpita in maniera molto pesante. Bisogna aiutarsi a vicenda e vedere come combattere e uscirne, in modo che tutto torni a scorrere normalmente. E che si dia poi valore quando si ha la libertà e si può vivere sani senza paura".

(Sport.oe24.at)