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Leo: “Moratti mi ha capito e non mi ha bloccato. Trattato come un figlio”

Ecco le parole di Leonardo alla conferenza stampa conclusasi da poco a San Siro «Per me Moratti è un esempio, sentire anche dai suoi figli i giudizi che hanno sul loro padre, è una cosa molto bella, io sono stato trattato così, io devo dare...

Lorenzo Roca

Ecco le parole di Leonardo alla conferenza stampa conclusasi da poco a San Siro

«Per me Moratti è un esempio, sentire anche dai suoi figli i giudizi che hanno sul loro padre, è una cosa molto bella, io sono stato trattato così, io devo dare una spiegazione. C'è stata solo un'incomprensione esterna e io so tutto quello che è successo, pochissime persone sono state contattate dall'Inter per sostituirmi. Abbiamo deciso di chiudere il 1° luglio consensualmente e io sono libero di fare quello che voglio. Anche in Francia c'è stato casino, "perché non arriva?" io non ho firmato nulla, devo ancora parlare con i proprietari non so cosa succederà»

Al di là del Moratti Santo Subito, qualora non ci fosse stato l'accordo col PSG ci saremmo ritrovati con Leo disoccupato per un gesto d'amore di Moratti?

«No, lui si è comportato con me così perché lui è così»

Quando Moratti ha detto "Leo non è detto che vada via" non si sentiva un po' di delusione da parte sua?

«No, dopo tutto il casino creato dai media, lui ha voluto dare una possibilità che io rimanessi e ha cercato di ponderare, poi ha capito che era una scelta senza ritorno. Mi ha detto "Leo non ti voglio mettere in una centrifuga". Ha misurato una situazione»

Ha anche detto "io voglio un allenatore, non un dirigente"

«Perché lui mi conosce, lui sa il mio modo di essere, e ha cercato di assecondarmi»

Tu hai detto che quando è scattata la telefonata dell'Inter a Bielsa è scattato un meccanismo incontrollabile, hai rimpianti di non essere più l'allenatore dell'Inter?

«Mi dispiace molto, per i rapporti che ho creato all'Inter. Era una grande sfida, per me tutto questo gioco di fare l'allenatore, il dirigente. Io sono un privilegiato, mi sono capitato cose straordinarie. Io quando è arrivata l'ipotesi PSG l'ho bloccata per il futuro, io pensavo fosse impossibile andar via dall'Inter. Solo questa serie di eventi che hanno portato ad una situazione insostenibile»

Non ti è mai venuta la tentazione di chiamare Moratti per dire "resto"?

«L'ho fatto, e per lui dire le cose a voi era il misurare la situaione, io non ho capito l'aggressività che ha circondato questa storia»

Leo, ma nessuno sapeva nulla...

«Io parlo di fatti, io non mando nessuno che parli per me. Cosa dovevo comunicare? È stata creata una situazione incredibile prima che chiudessi il contratto col PSG. Non mi hanno fatto una proposta economica col PSG, chiedete a chi volete, mai parlato di soldi con nessuno. Mai! Non l'ho fatto neanche adesso, perché per me non è quello, io cerco una grande sfida, è capitata questa cosa che non so come finirà, solo il 30 giugno il PSG ha fatto il passaggio di proprietà quindi cosa dovevo fare io? A prescindere dalla notizia, che non c'era, c'erano giudizi e io non rispondo i giudizi»

Cerca di capire anche da qui in Italia come sono andate le cose. Dici "realizzo un sogno venendo all'Inter", ma se arriva un'offerta e tu dici che ci stai pensando qui le voci si moltiplicano.

«Io non penso di andare al PSG, cosa devo smentire una cosa che non c'è. Le cose capitano, io non posso prevedere nulla, questa possibilità del PSG non sapevo nemmeno che potesse arrivare»

Quante volte hai detto che volevi fare l'allenatore e non il dirigente, dai Leo...

«No. all'Inter ho detto che volevo fare l'allenatore. Mi è capitata una grande opportunità con l'Inter, non potevo rifiutare. Sono andato anche in Giappone, che tutti mi dicevano "Sei pazzo?". Sai quante proposte ho avuto di fare l'allenatore dopo il Milan? Non te le elenco neanche»

Il pensiero è però che tu ti sei congedato come allenatore dell'Inter per il futuro, quello che sorprende è che mentre al Milan avevi problemi oggettivi col presidente, qui vivevi un idillio?

«Tutto vero, io sono andato avanti con la preparazione e organizzazione anche dopo che l'Inter aveva contattato Bielsa. Lo sapevate? Perché allora facevate girare voci strane?»

Ti sei arrbbiato per la telefonata a Bielsa?

«No, assolutamente. L'Inter stava valutando perché il presidente è talmente intelligente che ha cercato di crearsi un'alternativa perché mi conosceva e aveva capito qualcosa di me. È stato un massacro da parte vostra e quindi anche l'Inter ha capito che la cosa migliore era cercare un altro allenatore. Io potevo anche essere esonerato, ma sono rimasto. Mi davate a Parigi da 10 giorni, non è vero, non ho nulla da dire sul PSG, di questa cosa non è deciso ancora nulla, portatemi il contratto che avrei firmato».

Difficile da credere...

«Guarda del PSG ho poco da dire, non so cosa sta succedendo lì, io ho parlato solo col proprietario, non chi devono acquistare o no, non so nulla. Il PSG è 15 anni che non vince nulla, che fretta avrebbero ora? Si dicono tante cose...Io ho una vita a Milano, sono qui da 14 anni, parliamo dell'Inter, non del PSG. Il casino l'avete creato voi in Italia. Io volevo oggi chiudere questo passaggio»

Torniamo all'Inter. Alla fine sembra che questo casino sia successo per una telefonata a Bielsa, ma di chi è la responsabilità quindi? Sei tu che avevi dei dubbi nel proseguire o Moratti che doveva per forza ricercarsi un altro allenatore perché non era convinto di te?

«C'è un'altra cosa che succede. Il presidente Moratti ha detto "io prendo la situazione per quella che è". Moratti ha vissuto 16 anni nel calcio, non è sprovveduto, per lui cambiare allenatore non sarebbe stata la prima volta, vista la situazione pensava che la situazione migliore fosse un'altra».

Leo scusa, noi abbiamo saputo lunedì 13 che sabato 11 Moratti aveva chiamato Bielsa...

«No, impossibile, io non avevo ancora parlato col presidente. Ho parlato con Moratti appena sono arrivato in BRasile, non a DOha. Ha prevalso la sua voglia di non bloccare la situazione»

Ma non può essere cambiato tutto in 2 settimane...

«c'è un'altra cosa. c'è un rapporto di totale libertà, io non ho mai chiesto di andare ma lui sa dei nostri accordi, io sono fortunato ad avere anche queste possibilità. LE cose capitano, io valuto»

Hanno influenzato episodi che sono avvenuti dopo il derby in città, guardie giurate sotto casa, aggressioni verbali da parte dei tifosi milanisti, te ne vai perché non eri più tranquillo?

«Non pensavo si arrivasse a tanto ma non è stato questo il motivo, a Milano sarò legato per sempre. Mi dispiace per le cose successe non per me ma per il prodotto calcio italiano cala, ma non ho sofferto per queste cose. Anche dopo tutto il casino ho detto "rimango"»

In queste settimane hai sentito Galliani?

«Sì mi ha chiamato, ci siamo allontanati e ci siamo sentiti. COnsigliato? No, voleva sapere se stavo bene, non c'era molto da dire, perché non c'era nulla da dire, non gli ho detto nulla a lui»

Tu oggi che lavoro fai?

«Non lo so. Non mi sono mai posto il problema. Nel calcio poter vivere quello che ho vissuto è stato bellissimo, con la BBC, in Giappone, in Brasile e in Italia. Non ho mai negato che la gestione è una cosa che mi ha sempre affascinato, non escludo più niente. La cosa del PSG dopo questi ultimi 2 giorni sta diventando possibile, ma posso dire ancora no»

Dentro di te non ti senti più allenatore dell'Inter per colpa dei giornai o dei tifosi?

«No, non sono venuto qua a chiedere comprensione né a dover spiegare le cose, non credo che al 100% sia questo ma per alcune cose e soprattutto per un modo di essere del presidente che io apprezzo molto, ha voluto lasciarmi libero per vedere se c'era una cosa migliore per me, chi lo fa questo? Nessuno»

Hai fatto due incontri col PSG, di cosa avete parlato?

«Ma cosa mi dici? Aspetta, no mi dispiace, pensa te se io racconto le cose che ci siamo detti, cosa devo raccontare? c'è ancora tutto da spiegarsi, mi hanno fatto una proposta ma non ne conosco i dettagli, mi hanno solo detto "ti vogliamo con noi", mai parlato di cifre, non ho dato risposta dato che non ho nulla di concreto»

Ci racconti quello che successo con la patente?

«Racconto anche quello. Compleanno di mio figlio, 21 giugno ero in auto con mia madre e mio figlio, ci hanno bloccato per la legge seca brasiliana, tolleranza zero sull'alcol. Mi fermano e mi chiedono Leo hai bevuto un bicchiere di vino, io rispondo sì e quindi mi hanno detto non facciamo controllo e mi hanno tenuto patente per un controllo, ha guidato mia madre fino a casa... tutto qui. Le cose che sono uscite dopo sono tutte cavolate»

Dopo tutte queste incomprensioni vale ancora il tuo principio che a volte è meglio stare zitti?

«Certo. Nella mia carriera nessuno può dirmi di avermi fatto favori, in italia c'è un meccanismo diverso, fai così che poi io ti faccio... qui non c'è informazione, avete troppo spazio da riempire quindi non date notizie. I vostri capiredattori vi fanno stessare troppo, non è possibile seguire uno fino alle 3 di notte per sapere cosa ha mangiato. Ma dove siamo??? Anche la corsa dietro la formazione è folle»

Escludi che il 6 agosto inizierai il campionato col PSG?

«No, non lo escludo, ma non escludo nemmeno che non ci sarò»

Magari vai a Pechino a vedere Inter-Milan... ospite primo tempo da una parte e secondo dall'altra... (risate)

«Magari sì, sarebbe anche quella una cosa bella da vivere, vedere la cosa da due punti diversi»

Avevi in programma di incontrare Gasperini e hai sentito Mou?

«No, con Mou ci siamo solo messaggiati, con Gasperini non ci vedremo, ha una squadra straordinaria, non credo abbia bisogno dei miei consigli. Auguro tutto il bene all'Inter e a lui»

Hai un po' di delusione... Se potessi tornare indietro cambieresti qualcosa?

«Io ho un modo di pensare che tornare indietro è inutile, la vita va avanti. Non so cosa sarebbe meglio o peggio, è successo questo, mi dispiace, è successo in un modo che non è stato bello per nessuno. Ma si chiude una cosa e si apre un'altra»

In queste settimane di "centrifuga" i giocatori li hai sentiti?

«Tutti li ho sentiti, ci voleva una comunicazione interna per far sapere loro cosa stesse succedendo. Da loro non è mai uscito nulla, non ho trovato solo Nagatomo, Pandev, Mariga e Suazo. Era una spiegazione dovuta delle cose»

Hai detto che stavi continuando a lavorare come allenatore, avevi chiesto di qualcuno? Kakà?

«Ma no... figurati... »

Se dovessi firmare col PSG, ruberesti i giocatori all'Inter?

«Io cerco di fare le cose che vadano bene per tutti. Non lo farei»

Come vedi il futuro del PSG?

«Non ti so dire, devo capire meglio il progetto, ancora non ci sono stati investimenti, non c'è pazzia di fare o spendere, mi sono sembrate persone molto lucide, tutto il resto non lo so. Vediamo il progetto, cosa vogliono fare, non lo so devo vedere nei prossimi giorni, non so dove, non so quando».

Prossima tappa?

«D'ora in poi cercherò di capire com'è»

Sei un uomo libero, quindi puoi dare consigli a tutti. Hai qualche talento da consigliare?

«Ho il numero di Moratti, lo dico a lui»

Scudetto 2006? Cosa pensi? Va revocato?

«Giudicare la cosa di oggi è difficile, bisogna giudicare la partenza, la base dev'essere curata. Non lo sanno loro se va revocato figurati se lo so io»