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Brescia come Monaco. È lo stesso Leonardo a spiegare quanto poco impegno sia necessario per farlo capire ai giocatori questo prioritario concetto. "Non credo ci sia troppo bisogno di lavorare con loro per far capire quanto la gara di domani sia importante come quella di martedì prossimo. Basta vedere quanto una vittoria, qualsiasi vittoria, ci regala il giorno dopo: una prospettiva futura piena di ottimismo. È quello che ripeto prima di ogni partita: bisogna scendere in campo e cercare il successo, consapevoli che è quello che porta al massimo livello tutto: noi, il nostro umore, il nostro orgoglio. Per questo le vittorie sono importanti, non solo per i tre punti".
Ottenerli domani sarà poi ancora più importante: "La partita con il Brescia è una partita che potrebbe portarci a una posizione in campionato sempre migliore, rendendo la lotta per il primo posto sempre più accesa, quindi la sfida col Brescia non può che generare una motivazione altissima e si vede, anzi si è visto, durante gli allenamenti. Si vede dai ragazzi, dalla voglia che hanno, anche quelli infortunati che vorrebbero scendere subito in campo. Questi sono segnali che danno già delle risposte e per questo motivo adesso non possiamo permetterci di pensare al match di Champions League"
Leonardo non pensa al Bayern Monaco come non pensa a Calciopoli: "Non ho le giuste coordinate per giudicare tutto quello di cui si parla, sempre troppo. Il mio parere andrebbe solo ad aggiungersi a quello di tante altre persone che non sanno fino in fondo come siano davvero andate le cose. Mi auguro però che si esca presto da questa situazione, che è un limite per tutti noi. Ad esempio, creare altri pensieri intorno al fatto che la convocazione del presidente Moratti sia fissata il prossimo 31 marzo, pochi giorni prima del derby, significa pensare che questa cosa sia stata fatta con un altro fine. Quindi stiamo sempre a cercare un qualcos'altro che non c'è e questo dispiace. Mi auguro che ci sia davvero un momento nel quale si possa uscire da questa tendenza, che forse è la stessa che ci ha portato attualmente ad avere un rendimento sportivo italiano molto al di sotto di quelle che sono le nostre possibilità. Dico nostre perchè mi sento parte di questo calcio pur essendo brasiliano. Oggi abbiamo solo l'Inter in Europa: è un segnale, ma non solo di valori tecnici con i quali possiamo competere con tutti, credo dipenda anche dall'attuale umore collettivo. Per questo motivo mi auguro che gli enti arrivino nel più breve tempo possibile a un punto finale e che sia un punto dal quale si possa ripartire anche a livello di morale. Ripartire dall'idea di quello che è il calcio, una competizione sana che la gente ama e che la gente segue, con passione".
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