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Leonardo è l’incubo dei tifosi milanisti: “Scudetto a tutti tranne a lui”

La posta di Milan Channel s’è intasata. I milanisti non ci dormono la notte: “Che lo scudetto se lo prenda chiunque meno che lui”, “Abbiamo addirittura criticato Silvio per difenderlo”. Sarebbero questi i messaggi...

Eva A. Provenzano

La posta di Milan Channel s'è intasata. I milanisti non ci dormono la notte: "Che lo scudetto se lo prenda chiunque meno che lui", "Abbiamo addirittura criticato Silvio per difenderlo". Sarebbero questi i messaggi che stanno invadendo il canale privato e i blog rossoneri su internet, come si legge in un articolo pubblicato su 'Il Giornale' da Franco Ordine. E sono tutti riferiti ovviamente a Leonardo 'il traditore', l'allenatore che dalla sponda rossonera del Naviglio è passato su quella interista.

Una cosa imperdonabile secondo i milanisti, molto più abituati a vedere molti ex nerazzurri passare al rossonero, ma tant'è.

"La presenza sulla panchina interista di Leo moltiplica le ansie e gli affanni del popolo milanista che confessa d’aver mille motivi in più per patire l’esito doloroso del prossimo derby e più avanti del duello tricolore", assicura il noto giornalista sportivo.

'L'Inter è un sogno' ha dichiarato il brasiliano appena è arrivato ad Appiano Gentile e per chi l'aveva amato e apprezzato in passato (e per tredici anni) è stato un colpo al cuore. E forse solo perchè c'è chi, come Galliani, ha imparato ad apprezzare il tecnico per la sua umanità, per la sua comunicazione e anche per il resto. Il suo 'capo' però gli disse: 'Io con quella squadra lì, avrei vinto tutto'. Davvero? Eppure la classifica (non gli scontri diretti, per carità) di Leo non sfigurò troppo davanti a quella squadra di Josè Mourinho che il campo (pure quello europeo) promosse ad imbattibile.

Da quando è diventato interista gli rimproverano la troppa esultanza ai gol di Eto'o & co., lo criticano perché non porta la tuta d'ordinanza e perché indossa quel tait troppo D&G per l'Inter. Non accettano che il loro Leo abbia tifato per i nerazzurri nella notte di Madrid. Gli rimproverano di aver portato i cuginastri a meno due, dopo un autunno complicato che li aveva messi fuori gioco. 

Franco Ordine del tecnico all'epoca del Milan ricorda: "Tirava in ballo il testo di una canzone o citava un brano di un libro per far sapere anche a Berlusconi che lui non avrebbe mai tradito la patria. Una volta tuonò e disse: Nessun problema basta una parola e io mi faccio da parte".

Quella parola è arrivata. E Leo ha mantenuto la promessa. Più 'dall'altra' parte di così...

 

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