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E in città non è stato complicato questo passaggio?
"Molto, molto complicato. Non mi aspettavo nemmeno che fosse così complicato perché Ronaldo aveva giocato sia all'Inter che al Milan, lo stesso Ibrahimovic o Roberto Baggio. Io non sono né Ronaldo, né Baggio, né Ibrahimovic. A differenza di quelle grandi stelle che giocarono per entrambe le squadre, il mio rapporto con il Milan era più profondo: ero al centro del club. È stato molto pesante, giorno dopo giorno sempre di più. Il derby che ho giocato, Milan-Inter, è stato molto pesante, molto forte".
Ci sono stati episodi di minacce?
"Molti, diversi, ma non importa. Questa deve valere come una cosa positiva, perché ricordo anche quello che disse il presidente Moratti: "Cavolo Leo, tutta questa mobilitazione per un solo ragazzo, mi sembra una bella cosa". È un genio, un uomo geniale".
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