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LEONARDO: “NON SI VINCE LO SCUDETTO PER UN ERRORE ARBITRALE”. UNO?

Daniele Mari

«Non credo che si vinca un campionato per un errore arbitrale a favore. Chi vince, lo merita perchè è stato costante». Leonardo prova ad archiviare le polemiche nate dopo Fiorentina-Milan. I rossoneri si sono imposti per 2-1 in un match...

«Non credo che si vinca un campionato per un errore arbitrale a favore. Chi vince, lo merita perchè è stato costante». Leonardo prova ad archiviare le polemiche nate dopo Fiorentina-Milan. I rossoneri si sono imposti per 2-1 in un match condizionato dalla mancata concessione di un rigore netto ai viola sull'1-1. «Non riesco a dare un peso a episodi specifici», dice l'allenatore del Milan alla vigilia del match casalingo con l'Atalanta. Il diavolo è a soli 4 punti dall'Inter capolista. «Tutti noi vogliamo fare cose importanti. Ora dobbiamo pensare a mantenere la condizione fisica, la concentrazione e il gioco per arrivare alla fine ed essere ancora in grado di lottare. Dobbiamo essere regolari, mancano ancora 13 partite: sono tantissime», dice senza nominare lo scudetto. «In questo campionato ci siamo già trovati vicini all'Inter e adesso siamo di nuovo lì. Non ha senso parlare di rimonta, è un torneo equilibrato in cui si attraversano momenti diversi. Ora è importante pensare all'Atalanta», aggiunge cercando di non sottovalutare la gara di domani. Proprio contro l'Atalanta, nel match di andata pareggiato 1-1, il Milan di Leonardo ha cominciato a prendere forma. «Era un momento in cui tutto era da verificare. Non pensavo nemmeno a dove ci saremmo trovati a marzo. Non c'era la prestesa di guardare la classifica», dice riavvolgendo il nastro.

«Per me, ad oggi, il cammino del Milan è un progetto che non è mai finito, è come un libro: c'è sempre una riga da cambiare, un capitolo da inserire. Stiamo migliorando: quando la squadra si trova in difficoltà, soprattutto nelle marcature, riusciamo ad uscirne. Ad oggi riusciamo a fare una lettura all'interno della gara che prima non riuscivamo a fare», dice Leonardo. Ieri Kakha Kaladze ha prospettato l'ipotesi di lasciare il Milan alla fine della stagione. Il difensore georgiano si è detto vittima di una «situazione sporca» prima di scusarsi con il club. «Capisco lo sfogo, credo che sia normale. È un giocatore che ha vinto tutto e che non sta giocando molto. Ha riconosciuto di aver usato parole sbagliate, non ho nemmeno capito a cosa si riferisse. Io cerco di fare le scelte necessarie per vincere le partite, è il mio unico obiettivo. Non ho la pretesa che Kaladze capisca le mie scelte», dice Leonardo, che si trova a dover decidere anche tra 3 attaccanti di valore. «Borriello, Inzaghi e Huntelaar si giocano un posto e in questo momento Borriello sta bene. Al di là di questo, Huntelaar è un giocatore che ha sempre fatto gol», dice. Il posto lo trova sempre, o quasi, Ronaldinho: «È un giocatore che possiede una grande varietà di colpi. Dagli assist, alla visione del gioco, la sua grande tecnica è sempre stata quella di non guardare e mandare la palla dall'altra parte. È difficile marcarlo. La spontaneità nel fare le cose è la sua qualità principale»