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Come spesso capita, quando l'Inter incontra squadre che si arroccano in difesa fa molta fatica. Recentemente è successo con la Sampdoria e ieri con l'Udinese. Gotti ha imbrigliato l'artiglieria nerazzurra e, complice la giornata no di Hakimi e altri uomini chiave, da Udine la squadra di Conte è tornata con un solo punto. "L'Inter di Antonio Conte con le squadre meno ricche e dotate tecnicamente fa il gioco del serpente col topolino: le costringe a scoprirsi, le porta fuori dalla tana, e a quel punto le divora", sottolinea Repubblica.
"Il limite dell'Inter si vede quando l'avversaria si chiude. Il primo a capirlo è stato Luis Castro, furbissimo allenatore dello Shakhtard Donetsk. Ad Antonio Conte la qualifica di favorita per lo scudetto fa paura, e di conseguenza spaventa molti tifosi. L'ex ct preferisce dire che i nerazzurri sono una delle sette squadre che si contendono scudetto e posti Champions. Poco cambia: se vuole ambire al titolo - al pari delle altre sei - l'Inter nel girone di ritorno dovrà conservare quello che funziona (cioè quasi tutto), migliorare quello che non va (qualche occasione di troppo sprecata sotto porta) ma soprattutto trovare il modo di scardinare le difese chiuse. Perché dopo Castro, Ranieri e Gotti, è probabile che altri imiteranno".
(Repubblica)
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