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L’insostenibile leggerezza dell’Inter: come distruggere tutto in tre partite

Gianni Pampinella

La seconda sconfitta consecutiva vanifica quanto di buono fatto dopo una grande rimonta

Nessuno, nemmeno il più pessimista dei tifosi poteva immaginarsi una sconfitta come quella di oggi. Il roboante 7-1 inflitto a una diretta concorrente per l'Europa come l'Atalanta, aveva rianimato tutti, giocatori, allenatore e tifosi. Invece, come è accaduto negli ultimi anni, è bastato un passo falso, il pareggio di Torino, per demoralizzare un intero ambiente e allora ecco che arriva un altro segnale di pericolo: la sconfitta contro la Sampdoria. Una sconfitta che ha messo a nudo i difetti di questa squadra incapace di reagire dopo una sconfitta. Con il Crotone è arrivato il colpo di grazia di una stagione, l'ennesima, gettata via ancora prima di finire. Inizialmente le colpe sono ricadute su Frank de Boer, adesso su Stefano Pioli.

La verità è che a questa squadra mancano dei leader, quei giocatori capaci di tirare fuori tutto nei momenti di difficoltà. Questa rosa ha giocatori tecnicamente forti, il problema è quella fragilità mentale che è affiorata troppo spesso quest'anno. Adesso arriva il derby, un'occasione, l'ennesima, da non sprecare, soprattutto per i tifosi, gli stessi che non hanno fatto mai mancare il loro appoggio, quelli che in un lunedì sera erano in quasi 50 mila a sostenere la squadra. E se in Italia l'Inter è la squadra con più tifosi allo stadio, qualcosa vorrà pur dire. Il solo regalo che possono fare giocatori e allenatore, è quello di scendere in campo con determinazione, consapevoli di indossare una maglia importante, storica, non con quella insostenibile leggerezza.