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L’Inter avanza spedita e Conte non dà tregua: Marotta e Ausilio ora non hanno scelta

L'analisi di Fcinter1908.it all'indomani del turno infrasettimanale sostenuto dalla squadra nerazzurra

Daniele Vitiello

L'Inter si gode l'aria buona della vetta della classifica. Almeno fino a stasera. Perché stavolta, contrariamente allo scorso weekend, toccherà alla Juventus rispondere. Il Genoa di Thiago Motta è sulla carta avversario morbido per la corazzata di Sarri, ma in Serie A ogni match può nascondere insidie imprevedibili. Intanto, in casa nerazzurra c'è soddisfazione per aver portato a casa, seppur soffrendo, una vittoria molto importante per cancellare immediatamente la delusione per il mezzo passo falso con il Parma e ribadire la voglia di dar fastidio fino in fondo all'antagonista principale.

QUESTIONE DI FEELING - Brillano i diamanti del reparto avanzato. Lautaro e Lukaku si cercano e si trovano con la complicità di chi sembra aver condiviso pane e pallone da anni. Eppure hanno iniziato a spartirsi i compiti lì davanti da qualche mese appena. La fame di successi di chi vive per la gloria e l'altruismo di chi non si perde nel fissare il dito quando il saggio Antonio Conte punta alla luna. Gli obiettivi della squadra davanti a quelli del singolo, la più banale delle regole che svuotata di ogni retorica diventa caposaldo di un progetto vincente. Sulla scia della linea tracciata la scorsa stagione con Luciano Spalletti. Senza mai dimenticare il fiuto per il gol, che distingue e caratterizza attaccanti di razza. Dodici reti rappresentano per il tandem un bottino di tutto rispetto, in barba a critiche frettolose e superficiali.

CONTE BUSSA - I venticinque punti raccolti in nove partite di campionato e il buon cammino in Champions League sono il biglietto da visita con il quale Antonio Conte si è presentato davanti ai vertici dell'Inter per chiedere un ulteriore sforzo anche sul mercato di gennaio. La coperta nerazzurra sembra non essere adeguatamente lunga e l'allenatore ha avuto modo di farlo capire già in un paio di circostanze. Allargare il ventaglio di alternative tra centrocampo ed attacco sarebbe cosa buona e giusta. Quanto di buono fatto dalla squadra fino a questo momento mette ancora più pressione sulle spalle di chi fuori dal rettangolo verde, costretto ad allinearsi all'ambizione del tecnico, dovrà dimostrarsi all'altezza di un compito sicuramente non facile in una sessione da sempre più ostica di quella estiva. Ma in viale della Liberazione non hanno scelta.

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