“In Spagna s’è avvertita parecchio l’assenza del turco, e non per forza per demeriti di Asllani. Però Hakan è ormai un giocatore imprescindibile per Inzaghi, che proprio attorno alla sua regia ha costruito pezzo dopo pezzo la sua nuova macchina che punta dritta allo scudetto”.
Il turco è sempre più leader tecnico e carismatico. Un punto di riferimento per i compagni, in campo e fuori:
“Ha fatto passi da gigante nelle letture preventive e nei movimenti difensivi, mantenendo lucidità e qualità nelle giocate nella metà campo avversaria. Con Calhanoglu in campo e in cabina di regia, l’Inter muove più velocemente palla”.
Il suo arrivo ad Appiano Gentile, nel 2021, quando l’”incidente” a Eriksen spinse Inzaghi, l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio, a prenderlo dal Milan per dare maggiore qualità.
Calhanoglu ha portato il suo carico di gol e assist immediatamente.
Ora va a caccia dello scudetto che vuol dire rivincita:
“Gli insulti degli ex compagni che non ha mai digerito, così ora Calha è un simbolo della riscossa nerazzurra: lui più di tutti vuole cucirsi sul petto la seconda stella, prima che lo faccia il Milan”.
Per i giovani è un esempio, come ha raccontato Asllani dal ritiro della nazionale. E oggi la sua presenza è tangibile:
"Col turco in campo l’Inter cerca subito la giocata verticale per andare più velocemente sulle punte e assaltare l’area avversaria”.
La Rosea conclude:
“La qualità di Calha ha convinto l’Inter a poter fare a meno di uno dei giocatori più presenti nell’epoca recente: quando Inzaghi ha capito che Hakan era il play giusto, anche un totem come Brozovic è finito nelle retrovie. Calha adesso ha un grande obiettivo: vincere lo scudetto da protagonista”.
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