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L’Inter dipende troppo da Icardi e Perisic. Da loro arriva il 66% dei gol, a centrocampo…

I due attaccanti hanno segnato 33 gol su 50 totali siglati dall'Inter

Andrea Della Sala

L'Inter deve ripartire subito e cercare di ottenere i tre punti nella sfida di sabato sera contro l'Atalanta. La squadra di Spalletti è passata dalla goleada con la Sampdoria alle due gare senza reti contro Milan e Torino. I nerazzurri dipendono troppo dalla coppia Icardi-Perisic che insieme ha realizzato 33 dei 50 gol totali dell'Inter, numeri che sottolineano quanto sia scarso l'apporto in fase offensiva degli altri componenti della squadra. L'Inter è rimasta a secco in ben 8 gare: nelle sconfitte con Sassuolo, Genoa e Torino e nei pareggi con Napoli (sia all'andata che al ritorno), Juve, Lazio, e Milan. Spalletti ha voluto prima di tutto lavorare sulla fase difensiva, dove ha ottenuto significativi risultati essendo l'Inter la terza miglior difesa dopo Juve e Napoli, ma davanti qualcosa è mancato. "La Lazio per esempio ha segnato il 50% di gol in più dei nerazzurri: 75 contro 50. E malgrado un Immobile bulimico, i biancocelesti spalmano meglio il bottino. Perché il vero problema dell’Inter sembra essere proprio la dipendenza da Icardi (24 gol) e Perisic (9). In coppia hanno segnato il 66% della squadra. Di fatto due gol su tre. E quando, come successo a Torino, si fermano loro sono dolori".

Spalletti ha sempre puntato sul suo modulo preferito, il 4-2-3-1, e non ha mai schierato due attaccanti insieme dall'inizio. Infatti Eder ha giocato titolare solo in assenza di Icardi. "Con tre reti l’oriundo è secondo nella classifica marcatori degli «altri», dietro a Skriniar. Dati che evidenziano la latitanza dei centrocampisti, fermi a quota 6: 3 Brozovic, 2 Vecino, 1 Borja. Quello dei pochi inserimenti da dietro è un cruccio che Spalletti sottolinea spesso. I due ex viola in carriera non sono mai stati dei cecchini, Brozo accompagna l’azione più spesso ma ora che gioca davanti alla difesa ha meno occasioni. Impregnato di blaugrana, Rafinha fa tutto benissimo e ha elevato il livello della squadra ma sembra che per contratto non possa tirare. Sarà che al Barcellona amano andare in porta palla al piede, ma il 25enne brasiliano dovrebbe crederci di più. L’unica conclusione provata a Torino ha centrato in pieno il palo (20° legno nerazzurro, un record)".

(La Gazzetta dello Sport)

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