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L’Inter ha svoltato con la sua difesa: Miranda e Skriniar sempre in campo

Oltre ad Handanovic ci sono soltanto altre tre certezze lì dietro. Eppure Spalletti si gode la retroguardia migliore di serie A

Francesco Parrone

Il reparto difensivo nerazzurro, pur essendo il migliore dell’intera serie Acon soli 3 gol incassati, non è certo tra i più ricchi e abbondanti del torneo. Secondo il Corriere dello Sport, in particolare tra i centrali, il cui contingente si è ulteriormente ridotto (da 4 a 3) dopo il grave infortunio di Vanheusden. E non è che tra i terzini ci sia chissà quale abbondanza. Almeno fino a qualche settimana fa. Cancelo, infatti, ha appena recuperato dopo essere rimasto fermo per infortunio per 40 giorni. Anche Santon si è rivisto in panchina solo da Bologna. Mentre l’inserimento e l’apprendimento del calcio italiano per Dalbert è ancora lontano dall’essere completato. Il risultato è che, oltre ad Handanovic, non hanno perso nemmeno un minuto Miranda e Skriniar. E D’Ambrosio è rimasto fuori solo nei 5' finali contro il Crotone, gli unici disputati da Ranocchia. Insomma là dietro, finora, Spalletti ha finito per alternare solo Nagatomo e Dalbert.

Nonostante la scelta ridotta, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ vero che Handanovic ha dovuto metterci più di una pezza e che la fortuna ha strizzato l’occhio con quei 6 pali “a favore”, ma l’Inter ora è una squadra solida, che sa soffrire e che sa restare ordinata. Quando quell’ordine lo perde, oppure quando la mediana non garantisce sufficiente protezione, allora saltano fuori i problemi. E, infatti, proprio in questo modo sono arrivati i gol di Verdi, contro il Bologna, e di D’Alessandro, contro il Crotone. Tuttavia, le imbarcate, frutto delle ripartenze degli avversari, sono diventate episodiche.

Non certo una costante come nella scorsa stagione, quando le reti subìte furono addirittura 49. Peraltro, il mercato non ha certo rivoluzionato il reparto. L’unica aggiunta è stata Skriniar, che al momento si sta rivelando il vero colpaccio estivo. Non è costato poco (23 milioni più bonus), ma, alla luce del suo rendimento, l’investimento si sta rivelando azzeccato. Ne ha tratto beneficio anche Miranda, da cui, però, l’ Inter si aspetta una crescita ulteriore. Dalbert e Cancelo, le altre new-entry, devono invece ancora prendersi la scena.

Ora, la retroguardia interista dovrà affrontare il test-Milan. A meno di sorprese non ci sarà Kalinic. E, guardando lo score del croato contro i nerazzurri (4 gol in 3 incroci con la Fiorentina), potrebbe essere un vantaggio. C’è però l’incognita André Silva, ancora a secco in campionato, ma bomber implacabile in Europa League e in nazionale. Attenzione poi a Suso, che, nello scorso campionato, fece disastri nel derby di andata, firmando una doppietta e imperversando su Ansaldi. Ora lo spagnolo non può più fare l’esterno puro, ma deve adeguarsi al ruolo di seconda punta. Il rischio, quindi, è che possa attirare fuori dalla linea uno dei due centrali. Sarà una delle diverse situazioni che potranno decidere il derby. Ovvio che, mantenere la porta inviolata, aumenterebbe le chance nerazzurre di portare a casa il derby.

(Fonte: Pietro Guadagno, Corriere dello Sport 14/10/2017