L'Inter di Spalletti non muore mai. Lo dimostrano i 10 gol segnati nell'ultimo quarto d'ora di gara sui 23 complessivi, sintomo di una preparazione atletica all'altezza delle aspettative. Due dei collaboratori di Luciano Spalletti, Marcello Iaia e Alberto Andorlini, sono intervenuti ai microfoni della Gazzetta dello Sport per provare a spiegare i segreti del loro lavoro: "Gli ultimi minuti sono giocati anche mentalmente. In quei momenti emerge il messaggio calcistico che Spalletti fa passare alla squadra – spiegano Iaia e Andorlini, entrambi laureati in Scienze motorie –. Il gruppo ha queste caratteristiche, è la filosofia dell’allenatore. Lui vuole un calcio propositivo. Negli anni è stato cambiato l’approccio alla preparazione. Invece adesso stiamo diventando preparatori di calcio, disciplina complessa. Si cerca un approccio integrato. Ora gli allenatori cercano di ricreare anche in allenamento l’intensità della partita".
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L’Inter non muore mai, Iaia e Andorlini spiegano: “Filosofia di Spalletti. Senza coppe…”
I due collaboratori del tecnico nerazzurro hanno parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport
Si dice che l'assenza di coppe rappresenti un vantaggio per l'Inter dal punto di vista della condizione fisica, ma i due preparatori non lo danno per scontato: "Non necessariamente. Giocare di più coinvolge più giocatori. Poi vanno chiaramente valutati numero, frequenza e tipologia delle partite. Ma modulando gli sforzi e i recuperi è possibile ottenere buoni rendimenti anche con il doppio impegno settimanale. Il mantenimento dell’equilibrio di condizione è comunque una questione individuale. Non possiamo sapere se tutti, giocando solo una volta a settimana, avranno sempre lo stesso rendimento. I numeri vanno interpretati. Non c’è una rispondenza esatta sull’efficacia del giocatore in campo. Puoi capire chi sta meglio o peggio, ma alla fine si definisce preparato atleticamente chi soddisfa le richieste tecnico-tattiche dell’allenatore per tutta la partita. Possiamo dire che il quadro della situazione generale è positivo e il margine di crescita ci conforta. Non possiamo sapere dove arriverà la squadra, ma crediamo che si possa crescere ancora sotto tanti punti di vista. L’aspetto rassicurante è l’impressione di poter migliorare ancora".
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