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Dopo la vittoria con la Sampdoria, l'Inter tornerà in campo lunedì sera sul campo dell'Hellas Verona per cercare di continuare la propria marcia. I nerazzurri sono a due punti dalla capolista Napoli e stanno dimostrando di poter dire la loro in questo campionato. Ma, prima di tutto, l'Inter oggi è squadra, a prescindere dal giocare bene o male. È squadra come mai lo è stata nel passato recente. Per ritrovare un gruppo così compatto bisogna risalire a Mourinho. È la legge dell’uomo forte, che all’Inter funziona a meraviglia. Lo dice la storia. Helenio Herrera, Bersellini, Trapattoni, Mourinho e oggi Spalletti: il filo rosso dell’allenatore padre-padrone, che se occorre bastona la squadra e che però per la squadra è disposto a prendersi in pubblico le peggiori bastonate. È offensivo ridurre l’Inter di oggi a un cumulo di episodi e incastri fortunati. Parola chiave solidità. Non si può negare il lavoro che c’è dietro la fase difensiva, i movimenti sincronizzati dei quattro della linea e i riposizionamenti dei centrocampisti. Impossibile non vedere lo sviluppo del gioco palla a terra nel momento in cui la squadra fa suo il possesso. In poco tempo Spalletti ha scolarizzato l’Inter, ha insegnato di nuovo l’alfabeto a una squadra che non sapeva più né leggere né scrivere.
(La Gazzetta dello Sport)
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