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Dopo la rotonda e convincente vittoria col Frosinsone, l'Inter si prepara per una sfida molto più difficile. Mercoledì sarà di scena a Wembley contro il Tottenham in una sfida decisiva per il passaggio del girone di Champions; ai nerazzurri basterà un pareggio per archiviare la qualificazione, ma gli Spurs sono in un gran momento. Gli inglese hanno battuto sabato il Chelsea di Sarri e vogliono giocarsi la qualificazione fino all'ultima giornata. L'Inter dovrà provare a contrastare il Tottenham usando il possesso palla. "L’Inter in campionato gestisce la partita, 55,9% di possesso palla medio, solo la Juventus ha numeri (appena) superiori. In Europa l’asticella si alza e Spalletti non riesce a riproporre la stessa sinfonia: Inter al 45%, più dominata che dominante. Ecco, contro la quinta squadra di tutta la Champions per numero di conclusioni, e contro un centravanti che tira di meno – in tutto il torneo – solo di Dzeko e Neymar, l’obiettivo tattico sarà quello di abbassare i ritmi, ergo tenere il più possibile il pallone. E allora la missione non può che essere affidata a Marcelo Brozovic, l’ottavo centrocampista della Champions per numero di passaggi completati, il secondo (dopo Vecino) per chilometri corsi. Nel dubbio datela a lui, non si sbaglia. E in fondo non avrebbe sbagliato neppure il Tottenham, che in passato su Marcelo aveva messo gli occhi", si legge su La Gazzetta dello Sport.
PERISIC - "A Ivan Perisic sembrerà un po’ sentirsi a casa, se è vero che a Wembley ha giocato già la scorsa settimana con la Croazia. E con la sua nazionale, agli ultimi Mondiali, ha affrontato in serie la Danimarca di Eriksen negli ottavi, l’Inghilterra di Trippier in semifinale e la Francia di Lloris in finale, perdendo con quest’ultimo solo dopo aver segnato. Ecco: se non il gol, Spalletti chiede a Ivan di tornare per una sera Terribile per gli avversari, di mostrare il timbro europeo per cui il tecnico s’è impuntato quando sul croato c’era odore di cessione. Anche perché fin qui alle spalle il croato non aveva grande concorrenza: il valore della prova di Keita contro il Frosinone è anche questo, stimolare Perisic verso una continuità di rendimento mai avuta, altrimenti non è storia impensabile programmare cambi di rotta in quella zona", continua il quotidiano.
ICARDI - Il bomber dell'Inter ha riposato col Frosinone e potrà dare il meglio in Champions, competizione che lo ha ormai consacrato a livello internazionale. "In fondo Icardi in questa stagione si sta divertendo ad assaporare nuovi piatti, aggiungere nuove portare al suo menu. La Champions prima, l’Argentina poi: sembra una crescita continua che non fa intravedere fermate improvvise. In fondo, se Spalletti, insieme con i dirigenti, gli ha costruito la squadra attorno, un motivo valido dovrà pur averlo avuto", sottolinea La Gazzetta.
ASAMOAH - "Per conferma chiedere ad Asamoah, la chiave del gioco sulle fasce che serve per arrivare Icardi. E pure la chiave inglese – è giusto dire così, prima di Wembley – che Allegri usò per frenare il Tottenham. Lui sì che sa come gestire l’ansia da prestazione di una gara decisiva. La missione quattro è roba sua, contrastare e impostare anche da posizione decentrata quando la zona di Brozovic sarà occupata militarmente dal Tottenham. Non ci sarà da risparmiarsi, anche se ce ne sarebbe bisogno. Dalbert è fuori uso, Vrsaljko è più out che in e allora a correre su e giù non restano che D’Ambrosio e Asa. Che poi non è neppure il momento migliore per stare dietro al Tottenham. Ma il calendario non si sceglie. Semmai, si sfrutta. E Wembley vale un’occasione da prendere al volo".
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