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Cosa resta all'Inter all'indomani del rocambolesco pareggio di Firenze? Senz'altro la consapevolezza di aver compiuto passi in avanti dal punto di vista del carattere, espressione della ritrovata compattezza all'interno di uno spogliatoio nel quale sono tornati finalmente a disposizione estro e temperamento di leader che man mano erano scivolati ai margini del progetto tecnico senza apparenti spiegazioni. Ciò che più dovrebbe rincuorare Spalletti, visibilmente provato nella pancia del Franchi a causa degli ultimi surreali minuti, è la sensazione che l'Inter abbia portato a casa ben più di un misero punto e che sia mentalmente pronta ad affrontare i prossimi ostacoli, tra campionato ed Europa League, che molto diranno sulle ambizioni e sul futuro della squadra. Ma, tra campo e sedi di commento, a rubare la scena è il volto di tre protagonisti che forse avrebbero voluto raggiungere la ribalta per altri motivi.
L’IPERSENSIBILE - Pesa come un macigno la mancanza di lucidità in pieno recupero del signor Rosario Abisso, che, nonostante l’ausilio delle immagini proposte dal Var, conferma un calcio di rigore che taglia le gambe all’Inter e porta al 3-3. Il clima rovente del Franchi, già in protesta per gli altri interventi (sacrosanti ndr) che hanno tolto un gol ai viola ed hanno portato al rigore realizzato da Perisic, ha indirizzato la scelta del fischietto di Palermo, non abbastanza autorevole da tornare sui suoi passi e dare l’ennesimo dispiacere al pubblico di casa.
IL SUSCETTIBILE - Ma la moviola di ieri non riguarda solo le decisioni dell’arbitro. A fare il giro di social, siti, giornali e tv è anche la mano di Ivan Perisic, che sembra redarguire Politano al momento dell’esultanza “alla Icardi” sul gol del momentaneo 1-2. Gesto che il croato avrebbe sicuramente dovuto evitare, perché la veste da moralizzatore sembra andargli piuttosto stretta considerando quanto accaduto a gennaio e perché non era neanche quotato il polverone che avrebbe alzato, nel quale si lancia a capofitto la terza protagonista di questa riflessione...
L’INADEGUATA - Ormai non ci sono più dubbi sulle responsabilità della signora Nara Wanda nel marasma che coinvolge il marito e assistito, non più capitano dell’Inter da qualche settimana anche a causa dell’inadeguata gestione del ruolo che le è stato assegnato proprio da Icardi, rinunciando ad affidarsi a professionisti del mestiere che gli avrebbero evitato certi picchi di imbarazzo. Anche ieri sera ha perso occasione per provare ad oltrepassare il confine delle chiacchiere da bar e portare la discussione ad un livello superiore per il bene di Icardi. Sarebbe meglio provare a dribblare certi argomenti in questo momento, e magari discuterne in privato con la dirigenza, nel caso in cui l’amore per l’Inter sia davvero cosi forte come alcuni post e retweet vogliono far credere.
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