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MIRANDA: “CL, CI CREDIAMO. SIAMO L’INTER E NON TEMIAMO NESSUNO. MANCINI E MURILLO…”

Joao Miranda è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, format di Inter Channel. Il difensore si è raccontato ai microfoni del canale tematico nerazzurro. Queste le sue parole: -Che partita sarà quella con il Palermo? Spero che...

Simona Castellano

Joao Miranda è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, format di Inter Channel.

Il difensore si è raccontato ai microfoni del canale tematico nerazzurro.

Queste le sue parole:

-Che partita sarà quella con il Palermo?

Spero che avremo la stessa cattiveria di ieri sera. Se giochiamo così possiamo vincere. Noi siamo l'Inter, la squadra più forte d'Italia e dobbiamo trovare la soluzione per vincere le partite.

-Fiducia del mister?

E' molto bello, credo che però devo fare sempre di più per essere sempre al massimo.

-Come ti trovi con Murillo?

E' un grande calciatore, giovane, lavora tanto, in due o tre anni diventerà uno die migliori centrali in Europa. Ha le qualità per diventare uno die migliori. La cosa importante, però, è che lavorino tutti per facilitare il lavoro dei centrali, con la palla ma anche senza.

-San Siro è uno stadio speciale?

E' uno stadio bellissimo, storico. E' una cosa grandiosa giocare a San Siro, mi piace molto. Prima avevo giocato con l'Atletico contro il Milan.

-Idolo da bambino?

Ronaldo, il fenomeno. Ci siamo incontrati a Milano qualche settimana fa. Non c'è un difensore in particolare che ammiro.

-Nazionale?

Ha tanti leader in campo, per me è un grande onore essere capitano del Brasile.

-Cosa pensi di Mancini?

E' un allenatore che mi ha dato molto, ha carattere, vuole che si giochi un bel calcio. Ho lavorato con Simeone all'Atletico.

-Come è nata la tua passione per il calcio? 

In Brasile il primo regalo che fanno ai bambini è il pallone. All'inizio ero centrocampista, poi mi hanno schierato in difesa.

-Per chi tifavi da bambino?

Mi piaceva Senna, mi piacevano i motori. Tifavo per il San Paolo in Brasile comunque.

-Cosa fai nel tempo libero?

Mi piace stare in famiglia, con i bambini. Sono un padre completo, forse addirittura sono meglio come padre che come calciatore (ride, ndr). Io e mia moglie ci conosciamo da tanto tempo, mi ha sempre seguito. Figlio calciatore? Ad entrambi piace molto il calcio, sono nelle giovanili dell'Inter, credo che almeno uno possa diventarlo.

-Segnare gol con questa maglia?

Spero di segnare e aiutare la mia squadra a vincere, la cosa più importante però è che io difenda bene e che non subiamo gol. Mi è capitato di segnare con le altre squadre con cui ho giocato, in diverse finali, quando ho segnato io la squadra ha sempre vinto.

-Campionato italiano?

Credevo fosse facile, ma invece è molto difficile. Le squadre sono molto forti tatticamente e si difendono bene. Qui si gioca per non perdere.

-Atletico Madrid?

Un Atletico fortissimo, ho vinto quasi tutto. Mi manca una Champions che ora devo recuperare (ride, ndr).

-Ritorno in Brasile?

Ho giocato al San Paolo, ho trovato lì tanti bravi calciatori e una buona squadra.

-Calcio francese?

Completamente differente, veloce, forte. Ho giocato 20-26 partite

-Prima squadra, il Coritiba?

Devo molto a questa squadra, mi ha formato come calciatore, ho fatto lì tutta la trafila.

-La partita con la Juve può essere la svolta per il campionato?

Penso di sì, si può fare bene con la Juve, Palermo, con tutti. Questa è una squadra che può giocare benissimo come ieri, ma può capitare anche di giocare meno bene. Dobbiamo metterci in testa che quando diamo il massimo si possono giocare partite come quellA di ieri.

-Esci con i compagni connazionali?

Finito il lavoro vado a casa e sto con la mia famiglia.

-Con chi hai legato di più?

Con tutti i brasiliani, ma con tutta la squadra alla fine. Mi trovo bene con tutti.

-Più a tuo agio in difesa a atre o a quattro?

Dipende, se ti alleni a tre giochi a tre, se ti alleni a quattro giochi a quattro. Al San Paolo ho giocato a tre, poi sono passato a quattro. Per me comunque è lo stesso.

-Centrale o terzino nella difesa a tre?

Nel San Paolo giocavo terzino sinistro.

-Cosa pensi di Popa?

Non lo conosco bene, l'ho guardato in allenamento.

-Città natale?

Molto tranquilla. La squadra della mia città gioca nella serie B locale. Ho lasciato la mia famiglia a 13 anni.

-Che effetto fa vestire la nostra maglia?

L'Inter è una squadra che fin dal principio mi ha trattato con molto rispetto, gioco tutte le partite come se fossero l'ultima, dando il massimo in campo per questa maglia.

-Come ti trovi in Italia?

Mi trovo molto bene. Tutti i tifosi che incontro mi fanno i complimenti, ho un buon rapporto con le persone italiane in generale. Mi piace molto la cucina italiana, lasagna, pasta.

-Siamo in corsa per la Champions?

Credo di sì, è difficile, ma si può arrivare. Abbiamo la squadra per farlo. L'Inter non ha paura di nessuno, dobbiamo giocare con coraggio, grinta, cattiveria. Dobbiamo provarci e credo che potremo arrivare.

(Fonte: Inter Channel)

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