E' cambiato anche il tuo modo di intendere il turnover?
"Parto da quello che è successo. L'anno scorso abbiamo fatto tre mesi molto bene, cambiando 8-9 ogni tre giorni. Avevo tutti gli effettivi che stavano bene e per me era la soluzione migliore. Ora non ho certezze su ciò che accadrà fino alla fine. Nelle ultime partite abbiamo potuto prepararci nel migliore dei modi e recuperare nel modo opportuno. Ora cambierà qualcosa, sarà tutto più difficile e complicato. Sul campionato venti giorni fa eravamo a -1, ora siamo a +9 e sappiamo che è facilissimo in 15-18 giorni che cambi tutto. Dobbiamo rimanere concentratissimi, non guardando a date lontane, ma alla partita che viene. Ora siamo mentalizzati sull'Atletico, poi penseremo al Lecce, sperando di avere meno infortuni possibili. Giocare una volta a settimana è tutto più semplice, ma i ragazzi lavorano bene, sono sempre monitorati e io devo fare scelte che non sono semplici".
C'è una sfida del passato simile a questa?
"Potrei pensare a quella col Porto dell'anno scorso, una squadra molto determinata. Gi allenatori sono due miei ex compagni di squadra e la prima partita è comunque in casa. In questi giorni abbiamo cercato di prepararla nel migliore dei modi, dovremo essere bravi a leggere i momenti della gara. Su questo i ragazzi sono cresciuti".
Cosa le piace di più di Simeone?
"Simeone è stato un grande compagno di squadra e ottimo allenatore, so quanto è difficile restare tanti anni nella stessa squadra. L'ho fatto anche io alla Lazio e spero di farlo qui, ma siamo sempre giudicati in base ai risultati. Simeone non ha solo carisma e mentalità, la sua squadra gioca a calcio con dei principi. Gioca un ottimo calcio".
Ti piacerebbe diventare il Simeone dell'Inter?
"Quello è difficile, l'ho capito negli anni. In 20 giorni cambiano velocemente giudizi su calciatori e allenatori, è inutile pensare troppo. Bisogna lavorare sulle proprie certezze e avere la fortuna di lavorare con un gruppo di ragazzi che sorride come il mio. Abbiamo fatto bene i primi sei mesi, ma quelli decisivi sono gli ultimi tre. L'ho detto anche alla squadra".
Giusto dire Inter non favorita?
"Hanno giocatori che hanno giocato tantissime partite da dentro o fuori. Sarà una bellissima gara, tra due squadre che vogliono dominare e giocano bene a calcio. Hanno principi solidi in mente, poi l'episodio può cambiare la gara. Penso ad esempio al ritorno con il Liverpool di due anni fa o alla finale col City giocata molto bene. Sarà una bellissima partita, con due squadre che giocheranno per entrare nei quarti".
Quanto ha influito Eriksson sulle sorti di quei giocatori diventati allenatori?
"Tantissimo, almeno per me. Ha influito per la gestione, per come si relazionava con noi. Aveva idee tattiche innovative che gli hanno permesso di vincere alla Lazio. Ha influito molto su di noi".
Il vantaggio sulle inseguitrici aiuta?
"Il percorso aiuta. Noi guardiamo solo noi stessi e dobbiamo continuare, sapendo che mancano ancora 14 partite. Abbiamo fatto un ottimo cammino, ma abbiamo visto cosa è successo dal 20 gennaio. Penso che va tutto molto veloce, dobbiamo essere concentrati anche quando dormiamo. Pensiamo all'Atletico, è una squadra che non devo presentare io".
Allenatori vanno via dall'Inter invecchiati, lei ha ancora la pelle liscia.
"Fa piacere portare questo clima che si respira, unione tra giocatori, staff e società. E' quello che sogna ogni allenatore, il clima che si respira a San Siro è lo stesso che si respirava all'Olimpico. Siamo giudicati giornalmente, bisogna cercare di lavorare nel migliore dei modi e trasmettere il calcio che ogni allenatore ha in testa".
Unico dubbio Dumfries-Darmian? Ragionerai più ad ampio raggio?
"Si ragione sulla singola partita. Per domani, quelli scesi in campo nella rifinitura stanno bene. Tutti e 20 vogliono giocare, compreso Stankovic. Dovrò fare scelte come con la Salernitana. Abbiamo qualche assenza importante, ma gli altri stanno bene. Domani mattina faremo allenamento e poi sceglierò la formazione".
In cosa potete migliorare?
"C'è sempre margine, analizziamo sempre tutto. Bisogna fare semrpe un'analisi attenta e giusta a prescindere dal risultato".
In cosa deve migliorare Sanchez?
"L'ho detto venerdì, Thuram e Lautaro stanno giocando di più ma sono contento di loro come di Arnautovic e Sanchez. Stanno facendo tutti un ottimo lavoro, ci stanno dando una mano. Arnautovic ha fatto due partite nel migliore dei modi senza Lautaro, Sanchez ha fatto un gol fondamentale a San Siro contro il Salisburgo. Devono continuare così. Sono stati preziosissimi per me. Probabilmente non sono risultati agli occhi della gente, ma hanno fatto mesi ottimi".
Bisogna andare verso l'idea di calcio del possesso?
"Ogni allenatore fa il calcio a modo suo. Il Cholo l'ho sempre guardato con grande partecipazione, gli ho visto fare sia grande pressing che grande palleggio. Usa molto bene i braccetti, gioca molto bene a calcio. Non so che partita verrà fuori domani sera".
Qualcuno quest'anno vi dà addirittura per favoriti. Ti spaventa?
"Può essere logica conseguenza di quello che sta esprimendo la squadra e della continuità che ha avuto. Noi dobbiamo rimanere concentrati, poi quello che sarà lo vedremo. La squadra ha ottime certezze e principi di gioco, lavorano bene. Saranno tante partite da qui alla fine, da affrontare nel migliore dei modi".
Come si prepara una partita così conoscendo da due mesi i rivali?
"C'è stato più tempo, rispetto ai gironi abbiamo avuto due mesi e mezzo e abbiamo visto le qualità della squadra che andiamo ad affrontare. Ci sono giocatori ottimi in tutti i reparti e una rosa molto lunga. Diego può scegliere liberamente l'undici migliore".
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