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È stato con Gabigol l'ultimo colpo di mercato dell'Inter. Joao Mario, che ha salutato i tifosi nerazzurri in occasione della gara con il Palermo al Meazza ed ha esordito contro il Pescara domenica scorsa, è stato presentato oggi alla stampa ad Appiano Gentile.
FcInter1908.it vi riporta le sue parole:
-Puoi diventare un leader della squadra?
Per me è un periodo di adattamento, sto vedendo come funzionano le cose. Ci sono tanti giocatori importanti come Miranda, Icardi. per me è importante dare il buon esempio più che essere leader.
-Reazioni e clima nello spogliatoio?
L'atmosfera è positiva, abbiamo vinto la partita con il Pescara. Ovviamente dobbiamo migliorarci, ma c'è molta fiducia tra noi giocatori nello spogliatoio.
-Il peso di Kondogbia forse ha pesato su di lui. Avverti anche tu questo peso?
Voglio ripagare l'Inter per la fiducia concessami, quando il pubblico vede che è un giocatore è stato pagato tanto si aspetta risultati importanti subito, ma io ho un contratto di cinque anni e spero di ripagare la fiducia.
-Cristiano Ronaldo ti ha trasmesso la sua mentalità vincente?
Quando si gioca con un giocatore come lui si acquisisce automaticamente una mentalità vincente. Per me è importante continuare a vincere sempre, non fermarmi e adagiarsi sui successi già ottenuti.
-Perché il numero 6? L'Inter può vincere contro la Juventus che è favorita?
Mi è sempre piaciuto il numero 6, è stato il numero dei grandi capitani del passato. Non è un problema giocare da sfavoriti, è stata questa la forza che ha portato il Portogallo a vincere poi l'Europeo.
-Quanto ha inciso la storia dell'Inter? Ti dispiace non giocare la Champions?
Conoscevo la dimensione straordinaria dell'Inter, conoscevo i calciatori portoghesi che sono stati qui. Avrei potuto continuare a giocare nello Sporting, ma sentivo l'esigenza di nuove sfide importanti. Questa è stata la motivazione.
Parola ad Ausilio: Durante una partita di Next Gen quando all'Inter Primavera c'era Stramaccioni - e siamo l'unica squadra che l'ha vinta - Joao era avversario dell'Inter. Già allora lasciava intendere quali fossero le sue qualità, il tempo poi lo ha dimostrato, è diventato campione d'Europa a soli 23 anni. Provammo già allora a prenderlo e non fu possibile, sarebbe costato meno (ride, ndr). Riuscirono a trattenerlo. Poi quello che ha fatto è davanti agli occhi di tutti, siamo felici di aver investito su di lui, a prescindere dall'impegno economico del club.
-Quando hai saputo che saresti venuto qui? Chi è il primo dirigente che hai visto?
Prima dell'Europeo mi ha contattato la dirigenza, era interessata a me, poi le cose sono andate per il meglio.
-Come sta la squadra per la gara con la Juve? C'è stato un altro momento in cui sei stato vicino alla squadra?
La partita con la Juve è molto importante, sarà una sfida importante per tutti. Credo che la squadra potrà farà bene. Conoscevo già l’Inter, spero di trovarmi molto bene qui.
-C'è una posizione che preferisci e in cui rendi meglio?
Tendenzialmente preferisco giocare come numero 8, numero 10, ma ho giocato anche in altri ruoli con lo Sporting, come mezzala, la cosa più importante è fare l'interesse della squadra, mi adatterò a tutte le posizioni.
-Che effetto fa essere in un club come l'Inter che ti ha voluto fortemente? Emozione della prima volta al Meazza?
E' un grande onore essere qui per la fiducia che mi ha dato la squadra. Il giorno del debutto è stato molto molto emozionante.
16.42 - Arriva Joao Mario in sala stampa
16.29 - A breve avrà inizio la conferenza del portoghese.
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