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Antonello: “I tifosi potranno dire la loro opinione sul nuovo stadio”. Scaroni: “Prezzi popolari”

Le parole raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it

Andrea Della Sala

A margine della presentazione dei due progetti finalisti in lizza per la costruzione del nuovo stadio in zona San Siro, hanno preso parola in conferenza stampa Alessandro Antonello, amministratore delegato dell'Inter, insieme a Paolo Scaroni ed Ivan Gazidis, rispettivamente presidente ed amministratore delegato del Milan. Queste le loro parole, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it:

Antonello"La decisione verrà presa nelle prossime settimane. Ci sarà l'opportunità per tutti i tifosi di entrare nel sito e dire la propria opinione. Raccolti tutti gli elementi, decideremo quale tra i due progetti sarà il selezionato. I criteri che useranno i due club sono sia di estetica che di funzionalità che di raccolta delle opinioni dei tifosi".

Scaroni: "Il sindaco ha voluto farsi un'idea con calma. Lo abbiamo informato dei nostri progressi. Magari aveva altri impegni, c'era l'assessore allo sport e molti altri consiglieri. Ci saranno entrate più elevate dalle corporate. di quelle di oggi. Poi ci attendiamo più pubblico, ce ne aspettiamo 60 mila. Grande variabilità di prezzi, prezzi anche popolari. Quando bisogna costruire uno stadio per definire grandezza non è facile. Se lo si fa da 90mila lo si riempie in poche occasioni. Avere sempre lo stadio pieno è un'altra cosa. Troppo piccolo non garantisce introiti e non puoi modulare offerta per tutti".

Antonello: "Quanto possono influire le Olimpiadi invernali nel nostro progetto? In base alla scadenza che ci siamo dati, anche seguendo la legge degli stati, non pensiamo di arrivare alla data delle Olimpiadi non pronti, anzi . Una volta approvata dal Comune ci vogliono 36 mesi, non impegna più di tre anni e saremo pronti per le Olimpiadi".

Scaroni: "Perché un solo stadio? Innanzitutto non bisogna dimenticare che Inter e Milan hanno condiviso San Siro d'amore e d'accordo nella gestione. Facciamo scelte continue di manutenzione, abbiamo una cogestione testata che dura da anni. Avere uno stadio che viene usato di più è più sano dal punto di vista ambientale. Un progetto di questa dimensione necessita di spalle grosse ed essere in due ci ha dato una forza finanziaria che da soli non avremmo avuti".

Gazidis: "È previsto un partner commerciale che possa acquisire i diritti?  Presto per parlare del nome del nuovo stadio. Crediamo di avere un programma entusiasmante. Abbiamo un'idea brillante per Milano e per i due club. Vogliamo portare le due società dove meritano. In tutto il mondo i grandi club hanno grandi fondamenta".

Antonello: "Vi siete date dei tempi per avere un ok dal Comune? Avete parlato di un eventuale piano B? I tempi sono dettati dalla legge sugli stadi. 10 ottobre prima scadenza, siamo anche disposti a valutare delle dilazioni, ma i passi successivi sono sempre scanditi dalla legge sugli stadi. L'ultima parola spetta al Comune, ma i due club pensano che un nuovo San Siro a San Siro sia la scelta migliore. Se ci saranno altre proposte le valuteremo, sempre a Milano".

Scaroni: "Sentiremo sicuramente il parere degli abbonati che sappiamo come raggiungerli. Gli abbonati, poi i cittadini, poi chi abita nella zona. Vogliamo avere delle risposte. Per gli abbonati lo stadio è la casa".

Antonello: "Non siamo ancora nel dettaglio di dove posizioneremo le cose. Vogliamo portare avanti tradizione e storia, i trofei non verranno persi".

Gazidis: "Non guardiamo a progetto A e B, ma a stadio A e B. Ed entrambi tengono conto dello stadio e dell'ambiente circostante, del verde".

Antonello: "Uno dei due concept ha una separazione tra i settori, come mai? Due concept, ma siamo in una fase talmente preliminare che poi avrà altre modifiche nel progetto definitivo. Poi entreremo nel dettaglio. Per le tubature abbiamo presentato la legge di fattibilità. C'è una deroga affinché il progetto di un n uovo stadio sia sostenibile. Il progetto sarà oggetto di discussione da parte dell'amministrazione e sentiremo le loro valutazioni".

Scaroni: "Ci sarà un equity e un project financy non troppo complicato, ma non siamo ancora entrati nel dettaglio. I due club hanno entrate certi dagli abbonamenti e dai biglietti. I consiglieri volevano il progetto Boeri? Siamo arrivati ad avere due progetti dopo una selezione e non vogliamo tornare da capo. Le sue idee potranno essere tenute in considerazione, ma questi sono i due progetti su cui stiamo lavorando. Tutto ciò che è costruito sul Comune è del Comune. Avremo una concessione pensiamo di 90 anni, ma tutto diventa di proprietà del Comune".

Antonello: "Un asset che viene meno, ma un nuovo bene che viene a disposizione del Comune. Vertici di Evergrande in Italia? Per ora è stata solo una discussione di partner e proprietà. A oggi questa ipotesi non è stata messa sul tavolo, non ci sono altri soggetti partecipanti".

Scaroni: "I tifosi non sceglieranno solo stadio. Sentiremo tante opinioni, parleremo coi nostri abbonati. L'investimento totale sarà di un miliardo e 200, mettà per stadio e metà per il resto".

Gazidis: "Quanto è differente trattare con la politica italiana? Finora sono state discussioni costruttive. È un progetto importante per le società, ma anche per Milano e di questo vogliamo convincere tutti. Se parlo di calcio internazionale, io ho iniziato in Major League Soccer, la trasformazione degli impianti è stata importante anche in Mls. Soccer specific stadium, stadi fatti per il calcio. Ora ci sono 20 stadi di proprietà ed è incredibile vedere le partite lì. C'è stata una trasformazione. In Inghilterra, nella metà dei '90 c'erano grossi problemi negli stadi: tifosi, strutture, brutti comportamenti, razzismo. Il calcio inglese ha toccato il fondo e la nuova Premier League ora è al top. Il calcio italiano deve affrontare questo fatto. Negli ultimi 20 anni è andato indietro mentre nel mondo sono andati avanti. Da tifoso non toccherei San Siro è un'icona. Ma la storia di Milan e Inter ci impone di creare un futuro, la vita continua, e andando avanti così non valorizziamo la storia dei due club e della città. Non dobbiamo inventare nessuna risposta, abbiamo il dovere di fare uno stadio che guarda al futuro per competere al top del calcio. Dobbiamo fare questo per onorare la storia di questi due club. I cittadini devono riflettere sui questo".