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Spalletti: “Domani massima concentrazione. Brozovic e Vecino ok. Il mercato…”

Le parole del tecnico prima di Hellas Verona-Inter.

Simona Castellano

L'Inter sta attraversando un ottimo momento, come conferma fin qui la classifica. Domani la squadra di Luciano Spalletti - che sta puntando su un blocco di giocatori ben definito - affronterà in trasferta l'Hellas Verona e proverà a confermare quanto di buono fatto finora.

Alla vigilia della partita, il tecnico ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Suning.

FcInter1908.it vi riporta le sue parole:

-Dopo 10 partite Inter alla pari delle grandissime, più fatica con le medio-piccole. Qual è la spiegazione?

È una cosa che non dobbiamo fare, non penso sia dipeso dalla nostra considerazione, ma da quello che la partita ha prodotto, dal momento. È stata la coincidenza. Abbiamo sempre dato il massimo, anche quando abbiamo sbagliato. Lo continueremo a fare e probabilmente sbaglieremo qualcosa, ma sempre con assoluta professionalità e con assoluti stimoli. Gli stimoli noi li abbiamo nel volerci dimostrare, nel dimostrare a noi stessi quotidianamente di essere da Inter. Siamo proprio noi che dobbiamo autotirarli fuori, è un autostimolarsi di volta in volta, per dimostrarci che si può star qui.

-Vecino, lei è stato il primo a crederci. Quali margini di miglioramento ha?

Matias è un giocatore completo, sa fare tutto. Sa calciare benissimo da fuori, ha la castagna per far gol anche da fuori, ha progressione, conduzione con palla attaccata ai piedi, sa saltare l’avversario, può andare in progressione anche da solo. Doveva sciogliersi dentro questo nuovo ruolo, doveva stare più tranquillo dentro, c’era bisogno di fare risultato, è stato pagato quello che vale. Alla Fiorentina non sono più polli di noi, se mettono quella clausola vuol dire che la vale. È dentro la squadra, ha una forza mentale importante perché quando viene ti dà sempre il risultato che deve dare, anche in allenamento, è costante anche in allenamento.

-11 titolari, stanno tutti bene?

Vecino ha recuperato, ha fatto un allenamento e mezzo differenziato, per precauzione. Era a rischio veramente, ha avuto un affaticamento muscolare. L'ho dovuto sostituire, mi ha chiesto la sostituzione.

-Cosa vuole vedere domani?

Prima di tutto, gli obiettivi si raggiungono attraverso le vittorie e non attraverso la ricerca di partite facili o difficili. Quello che si vuole andare a stimolare è che la squadra sia vestita da squadra forte. A noi la Nike non dà una muta per le partite facili e per quelle difficili. Ci dà una muta per vincerle perché siamo l’Inter. Voglio vedere questo. Dobbiamo arrivare al risultato e basta, se no si perde terreno e diventa difficile. Abbiamo la media di spettatori più alta, significa che i nostri tifosi sono interisti e non vanno a valutare quella che è la forza o il tipo di avversario. Vanno a valutare che gioca l’Inter e noi dobbiamo essere lì a spingerla, non vedo perché non dovremmo fare come loro, è fondamentale. In passato abbiamo fatto vedere di non essere così solidi mentalmente lasciandoci turbare in conseguenza da quello che era l’avversario. Bisogna spingere forte, ora è il momento di spingere forte, senza arrivare all’incoscienza. Bisogna spingere forte sapendo quello che si vuol fare, non sottovalutare nessuno.

-Punti necessari per tornare in Champions? Si è fatto un'idea?

Non l’ho fatta una possibile quota. Penso che saranno importanti gli scontri diretti vedendo come stanno andando le cose. Sono molti quest’anno, di più, perché poi la Samp la reputo una grande squadra, come pure l’Atalanta, il Torino buona squadra anche se sta avendo un momento di difficoltà e poi ci sono le sei più forti dove ci sarà sicuramente una sorpresa e diventeranno 7 strada facendo e son forti vere quelle lì. Come pure la Lazio, ora ce ne siamo resi conto tutti che è una squadra fortissima che ha il suo modo di stare in campo ed affrontare gli avversari, tutti sanno che fare, hanno fisicità, qualità, forza mentale. La Lazio è una tra le forti pretendenti per arrivare tra le prime quattro come fatto l’anno scorso. L’anno scorso ha mollato un pochettino perché era già quarta sicura, poi è ripartita quest'anno con il piglio giusto ed è fortissima. La Roma cambia formazione e fa bene sia in Champions che in campionato, il Napoli arriva là, c’è ancora chi mette in discussione la Juve che ha società fortissima, allenatore fortissimo, stadio così che speriamo tutti possano avere in futuro. Di che si vuol parlare? Sarà un campionato difficilissimo per noi.

-Ramires del Jiangsu?

Non è una cosa che ci fa comodo, a me non fa comodo parlare di lui. Se a te fa comodo scriverlo, scrivi che ti pare. A me non fa comodo parlarne e non voglio parlarne. È un po’ il discorso dello scudetto. Per noi dirvi che siamo a scudetto ci è utile quanto dirvi che non lo siamo. Scrivete che vi pare. Non mi porta utilità parlare dei possibili giocatori che verranno. Se fossi un giocatore che gioca nel ruolo di Ramires non sarei piacevolmente chiamato in causa. Stanno tutti facendo quello che gli si è chiesto ed anche di più, in base a quanto successo l’anno scorso. Hanno messo a posto tante cose. C’è ora da fare la cosa più importante, però per ora ci sono tutti gli ingredienti.

-Aspettative sul mercato? Ha richieste?

Per noi come dicevo prima adesso viene il complicato. Dobbiamo rimanere nel gruppo di testa. Ogni singolo gesto, ogni singola scelta ha un peso molto più elevato. In queste valutazioni ci renderemo conto sul se siamo attrezzati, potendo usufruire di questa finestra per la ricerca del nostro obiettivo. Abbiamo da fare altra strada prima di arrivare a questa finestra. Se decideremo che c’è necessitò di avere qualcosa cercheremo di occuparla in maniera corretta, ma bisogna stare attenti e non fare nomi tanto per fare. Sono contento di questi giocatori e so che quando una cosa funziona, anche se ti sembra che l’altra sia una strada migliore ti sembra che venga fuori un discorso migliore. Cerchiamo di lavorare in maniera corretta, guardiamo le risposte di questi calciatori e poi andremo a valutare. Ho più timore di chi possa essere messo sul mercato in uscita, la mia per me è una rosa costruita bene per arrivare in fondo, la valutazione iniziale fatta insieme ai direttori è stata questa e attualmente le risposte sono buonissime da parte di tutti, per cui si continua.

-Quanto può incidere il fattore coppe sulle altre? 

Che ci sono queste partite da giocare lo sappiamo quando partiamo. Avere partite di grande livello tutte nello stesso periodo è difficile da assorbire in maniera naturale se non hai una rosa importantissima. La Roma ieri ha cambiato otto o nove giocatori dall’ultima partita e li riproporrà in settimana. È una cosa che va organizzata. La soluzione è avere 20 titolari dove puoi andare a cambiare. Sarri probabilmente è penalizzato per gli infortuni in ruoli importanti, la fatica si fa sentire. A noi Inter interesserà tutto quello che passa e cercheremo di fare il meglio per quello che riguarda la società e la nostra voglia di vittoria.

-Miglioramenti di Dalbert e Cancelo? A che punto sono?

Sono abituati a un calcio diverso, come detto più volte. Sono arrivati all’ultimo momento, da poco si allenano insieme alla squadra, hanno una conoscenza diversa da quello che facevano prima, hanno le qualità per metterlo in pratica. Sono armi a disposizione che possiamo usare, ma abbiamo un’artiglieria forte, c’è da tenere presente cosa è successo e cosa può essere cambiato. Hanno fatto bene anche D'Ambrosio e Nagatomo però.

-Conferma degli 11: equazione perfetta tra efficacia ed equilibrio?

La conferma è perché come dicevo prima noi dobbiamo avere una stabilità. C’era inizialmente da far sentire dei calciatori importanti, perché la nostra recente storia diceva che none eravamo ancora sicuri in tanti calciatori per poter dare quel contributo che la maglia dell’Inter vuole. C’era da trovare solidità, sostanza. Questi calciatori l’hanno meritato, lavorando in maniera molto professionale. Non vedo perché dovremmo cambiare se le risposte sono queste. In alcune situazioni abbiamo messo mano e dove abbiamo cambiato sono state date risposte importante. Spesso si stia ampliando il discorso di avere più leader in squadra. Questo è molto importante.

-Brozovic?

È a disposizione, ha fatto molto bene in questi allenamenti. È con noi.

-Vanno tutte forte, non si può rallentare? 

Mi sono fatto stampare la classifica prima, ce l'ho sottocchio. L'obiettivo è vincere sempre, con queste squadre qui diventa difficile, arriveranno in fondo e per me ce n'è ancora qualcuna che deve agganciarsi. Il Milan ha ancora la possibilità di tornare dentro, la Fiorentina sta facendo bene. La Sampdoria si sta riproponendo con la qualità del gioco. Non abbiamo tempo per rilassarci e noi dobbiamo assolutamente crearci ancora certezze per quello che sono stati gli ultimi campionati. Inizialmente c'era da fare tanta strada e da portarsi dietro tutto, c'era da ritornare lì dove l'Inter era giusto che stesse, con le squadre forti, in una classifica forte. Poi, strada facendo, c'era da andare a dare considerazione alla cose da portarsi dietro e a quelle da lasciare assolutamente. Ora vanno fatte scelte ben precise perché poi viene il complesso: mantenere il passo di queste squadre qui. Bisogna pensare rapido ma profondo, queste squadre arriveranno fino in fondo.

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