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Tottenham-Inter, Spalletti: “Non c’è spazio per la paura, abbiamo la testa giusta per vincere”

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, Ivan Perisic e Kwadwo Asamoah alla vigilia della sfida contro il Tottenham

Marco Macca

Tutto in una notte. Quelle da non sbagliare, quelle che possono dirti chi sei, chi puoi diventare. Quelle in cui ti giochi il lavoro di mesi, i sogni di anni, e tante motivazioni per il futuro. L'arco di Wembley inizia a farsi più grande, all'orizzonte dell'Inter. Ad aspettare Luciano Spalletti e i suoi ragazzi c'è il Tottenham, che ha bisogno assoluto di una vittoria per continuare a sperare di soffiare il secondo posto proprio ai nerazzurri, a cui invece basta un pareggio per avere la matematica certezza degli ottavi di finale di Champions League con un turno d'anticipo. A raccontare le sensazioni dell'ambiente interista a poco più di 24 ore dal fischio d'inizio, in conferenza stampa, sono intervenuti, oltre a Luciano Spalletti, anche Ivan Perisic e Kwadwo Asamoah. FCInter1908.it vi garantisce la diretta testuale dell'intera conferenza. Ecco le loro parole:

IVAN PERISIC - "Giocare in Inghilterra è sempre stato il mio sogno, vedremo cosa succederà in futuro, ma ora mi concentro sull'Inter. Sappiamo che sarà una sfida tosta perché giocheremo contro una buona squadra con buoni giocatori, ma dobbiamo per vincerla come sappiamo fare, solo così possiamo farcela. Se giochiamo per un punto perdiamo sicuro. Bisogna giocare come negli ultimi mesi. I numeri della stagione non sono bellissimi, ma non mi interessano, l'importante è che la squadra vinca. Sto facendo il massimo. Tutti gli allenatori, anche il ct della Croazia, ci chiedono di dare il 100%, noi dobbiamo ascoltare e dare tutto in campo. Dobbiamo sempre essere a disposizione per quello che chiede il mister, non possiamo sempre giocare tutti i 90'. A Wembley c'è un clima caloroso, non vediamo l'ora di giocare domani".

KWADWO ASAMOAH - "Sappiamo che è una partita difficile, ma vogliamo fare di tutto per portare a casa un buon risultato. Ho giocato qui contro il Tottenham, so cosa significa. Noi siamo cresciuti tanto come squadra rispetto alla partita d'andata, dove molti di noi giocavano la prima partita in Champions. Ho fiducia nella squadra". 

Ecco le parole di Luciano Spalletti:

POCHETTINO - Ho sentito l'intervista di Pochettino, mi aspetto quello che ha detto lui, ovvero che loro provino a vincere le due partite che restano e che sono convinti di poter battere qualsiasi avversario. Quando c'è stato il sorteggio sapevo che per passare dovevamo metterci dietro una delle più forti d'Europa. Pochettino è forte dal punto di vista tattico e tecnico, il suo Tottenham cambia modulo ma ha sempre la mano del suo allenatore. L'ho subito visto come uno forte dal punto di vista psicologico, che è fondamentale per allenare ad alti livelli in Europa. Può succedere quello che dice lui, ma può succedere anche il contrario. Il mondo gira e le cose possono andare diversamente da quello che si pensa.

TIFOSI - I tifosi dell'Inter aspettano da anni questa partita, devono capire che siamo disposti a tutto per questo risultato. La possibilità di qualificarci è reale, ma la dobbiamo sudare fino all'ultima goccia perché è ancora tutto in ballo. Per il nostro livello possiamo farcela. Non c'è niente da nascondere, sarà uno scontro a viso aperto. Qualificarsi buttando fuori una di queste squadra non precluderebbe nulla per il cammino in Champions.

MENTALITA' - Ho visto i miei giocatori cresciuti dal punto di vista della mentalità, li ho visti trasferirsi una mentalità vincente. Quando si ha a che fare con calciatori forti si rischia che diventino tutti riserve tenendoli fuori ogni tanto, invece dentro la mia squadra per come si parlano e per la competitività che c'è sia in allenamento sia in partita stanno diventando tutti titolari. Questo ci dà una grande solidità sulla quale si può costruire. E' una di quelle partite in cui dobbiamo ambire a giocare, non c'è pressione che tenga.

WEMBLEY - Wembley è uno dei monumenti del calcio europeo, che può dare pressione. Noi veniamo da San Siro e siamo abituati a questo tipo di stadio e calore. Non dobbiamo sentire la pressione, altrimenti non potremmo giocare queste partite degne di una delle più grandi della storia europea qual è l'Inter. Non saremmo da Inter. Siamo abituati ad avere un atteggiamento da squadra importante.

CHAMPIONS - E' un livello diverso perché ci sono squadre che hanno un livello altissimo nell'esprimere calcio. Si trova il massimo. La differenza può farla il fatto che potremmo trovarci fuori da una competizione che aspettavamo da anni. Se ci sei sempre dentro la vivi in maniera differente. Domani sera dobbiamo vederla come uno scontro diretto. Non portandola a casa potremmo non essere più padroni del nostro destino. Fin qui l'abbiamo condotta bene la nostra strada, vogliamo continuare a mantenere saldo il posto dove vogliamo andare. Ci basta il pareggio? Stiamo attenti al gatto e la volpe, al grillo parlante.

SUDORE - Ci sarà da sudare fino all'ultima goccia, tutto quello che abbiamo dentro e sapevamo che sarebbe stato così. Avevamo detto che avevamo pagato fino in fondo la nostra quarta fascia. Se c'è qualcuno dei miei che pensa minimamente che non sia fondamentale vincere domani si trova nel posto sbagliato. Noi dobbiamo assolutamente pensare che la qualificazione è dentro il risultato della partita di domani sera. 

TOTTENHAM-CHELSEA - Ho visto la partita e secondo me il Chelsea non è stato così maltrattato. E' vero che all'inizio non si è visto il solito palleggio di Sarri, ma al di là di quei 20' iniziali trovo anche delle colpe da parte degli avversari in quel risultato. Ovvio che il Tottenham ha la sua forza, strappi sulle fasce, forza fisica, sa giocare su un campo anche così. Ma se riesci a fare le cose che a loro danno fastidio, a ribaltare lo scenario che loro si immaginano secondo me si può avere uno scorrimento diverso della gara rispetto alla partita contro il Chelsea. Penso che sia importante il blocco squadra nell'impatto della partita, che ci sia un atteggiamento concreto e convinto delle nostre qualità e caratteristiche, altrimenti permettendogli di gestire il palleggio potrebbe essere difficile.

QUALITA' - Pochettino è un grande, ma tutto passa nella qualità nella costruzione del gioco. Andandosi a difendere al limite dell'area potrebbe non essere una buona cosa. E' vero che contro il PSV hanno vinto all'ultimo, ma è anche vero che la partita avrebbe potuto avere un risultato clamoroso. Non dovremo lasciare spazi e fare la nostra partita. Non mi piace l'Inter che aspetta nella sua partita e che si fa calpestare, ci sto male sotto i piedi degli altri. Bisogna fare altro. A volte non ci si riesce, ma c'è un modo di confrontarsi quotidiano che indica quel che si vuol fare. Abbiamo sempre detto di voler giocare la palla costruendo una nostra identità. Quando gli avversari sono più bravi di noi ovvio che dobbiamo difenderci, ma è sempre una mentalità che vuol incidere sul livello di gioco, che non deve assolutamente passiva. Nessun atteggiamento vacillante e intermittente, ma di quelli che sanno dove vogliono andare e cosa vogliono realizzare.

CRESCITA - Abbiamo preso confidenza con questa realtà rispetto alla partita d'andata: contro il Barça abbiamo appreso delle cose. Nella gara di ritorno ho visto un atteggiamento della squadra corretto, nonostante il pareggio solo negli ultimi minuti. Forse abbiamo giocato anche troppo a viso aperto, lasciando qualche spazio a loro. I giocatori hanno la testa per il livello di squadra in cui giocano, per quello che devono essere i risultati da portare a casa.

TERRENO DI GIOCO - Non è un buon terreno per partite di questo livello, qui sono abituati a ben altro. Ma il campo sarà uguale per entrambe le squadre, non c'è spazio per emozione e paura. Non ci si sta comodi nella paura. Si viene a giocare a sviluppare il nostro calcio. 

CONDIZIONE E POSSIBILI CAMBI - Asamoah e D'Ambrosio probabilmente saranno della partita, ma ci sono anche altre possibilità. Abbiamo abbastanza difensori da poter pensare anche eventualmente a un cambio d'assetto. E' sempre più difficile pensare a un 11 titolare data la qualità dei giocatori. Tre-quattro giocatori saranno più freschi, altri che dovranno rigiocare, ma i giorni sono stati sufficienti per il recupero. L'importanza della partita annulla tutte le difficoltà.

GARRA - Bisogna mantenere quella garra lì e quel ghigno lì per tanti momenti, non basta una vittoria. Ci sono dei giocatori che sono nati con quella caratteristica, altri che se la sono costruita e hanno faticato. Finché non si supera quella percentuale che dà il premio e il livello di quel calcio lì... Dipende sempre da lunghi periodi, da una mentalità che si esibisce sempre e non solo in partita, anche in allenamento. Se ci si allena in maniera corretta crescono e sono più pronti anche gli altri quando bisogna giocare in partita. E' l'abitudine, è farsi il culo giorno dopo giorno che fa la differenza. Noi abbiamo sofferto per arrivare qui e la sofferenza che abbiamo dovuto buttar giù la dobbiamo far vedere nella partita di domani sera.

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