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ESCLUSIVA Longhi: “Inter non in crisi. Da Marotta un messaggio ai tifosi. Ad Anfield…”

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FCINTER1908 ha intervistato in esclusiva il noto giornalista per parlare del momento dell'Inter di Inzaghi dopo la sconfitta col Sassuolo

Andrea Della Sala

FCINTER1908 ha contattato il giornalista Bruno Longhi per parlare del momento che sta attraversando l'Inter di Inzaghi. Dopo la sconfitta con il derby sono arrivate le sconfitte con Liverpool e Sassuolo e il pareggio col Napoli.

Come si spiega la sconfitta dell'Inter col Sassuolo? Approccio sbagliato stanchezza fisica o mentale?

"Non c'è un filo conduttore che lega le ultime partite dell'Inter. Nel derby l'inter ha dominato e poi i cambi l'hanno messa in difficoltà, col Napoli partita col freno a mano tirato, col Liverpool è andata al di là delle aspettative. Col Sassuolo la formazione era sbagliata. Mettendo Barella regista ti sei trovato senza Barella incursore e senza vertice basso così è andato in affanno anche Calhanoglu. C'è stata una sottovalutazione inconscia dell'avversario. Nel secondo tempo l'Inter ha reagito, una squadra che non sta bene non ha quella reazione".

Che interpretazione dà all'intervento fatto da Marotta dopo il periodo non proprio positivo?

"Un dirigente in gamba deve cercare di capire gli umori dei tifosi. Fare attenzione e cercare di tranquillizzarli. È stato un intervento tranquillizzante nei confronti dei tifosi, niente di più. Non ha detto nulla di particolare, ma ha voluto parlare ai tifosi per far capire che la società c'è".

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Nelle ultime uscite si è riscontrato un problema col gol per gli attaccanti. È un momento o c'è qualcosa di più?

"Si sapeva fin dall'inizio delle caratteristiche di Dzeko e Lautaro. L'Inter di Conte giocava con le praterie davanti per far espoldere la fisicità di Lukaku e Lautaro ne beneficiava. Lo stesso era successo ad Altobelli con Rummenigge. Dzeko non è la punta che va a far mare all'area avversaria, ma aiuta il centrocampo. Poi ci sono i periodi, per l'attaccante è così. Ci sono momenti in cui non entra, ma poi si sblocca e riprende a fare gol. Anche perché stiamo parlando di grandi attaccanti

Brozovic è ancora una volta risultato fondamentale, chi è il sostituto più naturale in rosa?

"Il sostituto di Brozovic non c'è. Senza di lui la squadra fa fatica a venire fuori, è un'assenza pesante. Quando non ci sarà ancora Inzaghi studierà qualcosa di diverso, magari Calhanoglu". 

Inter ancora favorita per lo scudetto?

"Entriamo nel vivo del campionato, ci sono squadre che se non vengono affrontate con la massima determinazione puoi perdere punti ovunque. Milan, Napoli e Inter hanno ostacoli che non vanno sottovalutati. Siamo in un momento della stagione che è decisivo perché stanno arrivando degli ostacoli imprevisti. L'Inter ha delle mancanze sulla rosa, ma se facciamo un'analisi sugli undici quella di Inzaghi è la squadra più forte".

In Champions c'è speranza?

"Se devo essere onesto mi sembra impossibile. Vai a giocare ad Anfield, uno stadio che ti mette i brividi, partendo da uno 0-2. Siamo passati dalla missione impossibile al sogno. Perché l'avversario si chiama Liverpool. Mi sembra impensabile che l'Inter possa ribaltare il risultato, tutto può succedere nel calcio, ma è davvero durissima".

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