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Inter, Lukaku resta un cecchino: c’è un dato confortante. “Inzaghi sa di poter…”

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Romelu Lukaku è andato in gol contro il Villarreal nonostante i soli 5 palloni toccati: ma Inzaghi è fiducioso

Matteo Pifferi

"Prendi 5, paghi uno. Cinque palloni più o meno toccati e un gol segnato. Non sarà ancora il massimo della vita per Romelu Lukaku questa sua Inter-bis, eppure il centravantone belga sta trovando il modo di trasformare in oro quel poco che gli passa tra i piedi o sulla testa". Apre così l'analisi de La Gazzetta dello Sport in merito alla prestazione di Romelu Lukaku contro il Villarreal nell'ultimo vero test match prima del campionato. "Col Villarreal sabato a Pescara, in una serata complicata per tutti i nerazzurri, ancora imballati nelle gambe e nelle idee e per di più impegnati su un campo di patate, le palle orbitate attorno a Romelu si contano sulle dita di una mano. In totale, il belga è rimasto in campo per 69 minuti, sempre rigorosamente assieme al gemello Lautaro, e ha segnato di testa la rete che aveva illuso nella rimonta. Un guizzo potente ma piuttosto isolato si direbbe, ma quel colpo di testa potrebbe essere davvero uno squarcio di futuro. Se solo tutti i tasselli del puzzle andassero al loro posto, se arrivassero rifornimenti adeguati o si attivassero le giuste connessioni, allora Romelu segnerà di certo come nella sua prima vita milanese", prosegue poi la Rosea.

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Da sinistra

Se l'intesa con Lautaro è rimasta intaccata dall'addio del belga, c'è da lavorare sull'alchimia con il resto della squadra. L'assist contro il Villarreal è arrivato da Gosens, un guizzo del tedesco in un precampionato non così convincente per l'ex Atalanta. "Tra l’altro, nell’amichevole precedente contro il Lione, la prima rete belga era stata quasi una copia su carta carbone: il cross tagliente e mancino, però, era arrivato da Federico Dimarco, che in quest’estate si è dilettato più da quinto di centrocampo che da terzo di difesa. Sommando tutto, finora la più proficua via per arrivare a Romelu è stata il cross laterale, preferibilmente da corsia mancina, mentre ancora latitano le assistenze per vie centrali. Eppure l’Inter di Inzaghi in mezzo, da Calhanoglu a Barella, ha il motore giusto per spingersi e spalleggiare la Lu-La. Di certo, in questo mega-cantiere aperto, Simone sa che può fidarsi del suo gigante buono con il nuovo numero novanta sulla schiena", chiosa la Rosea.

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