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Inter, Lukaku chiedeva di mercato e capitano. Il tradimento fu svelato così…dal Chelsea!

Dopo tutte le vicende estive, l'attaccante belga affronta il suo passato e i tifosi nerazzurri delusi e arrabbiati per il trattamento ricevuto. Questa la ricostruzione di quanto successo,

Romelu Lukaku torna a San Siro, questa volta da avversario dall'Inter. Dopo tutte le vicende estive, l'attaccante belga affronta il suo passato e i tifosi nerazzurri delusi e arrabbiati per il trattamento ricevuto. Questa la ricostruzione di quanto successo, secondo La Gazzetta dello Sport:

"Quando il suo doppio gioco è stato scoperto e i dirigenti dell'Inter hanno avuto la conferma che da tempo Romelu Lukaku stava trattando con la Juventus (soprattutto) e il Milan, da qualche giorno il telefono di Big Rom aveva già iniziato a squillare a vuoto (o era spento). Irrintracciabile. Sia per i dirigenti, che stavano chiudendo il suo acquisto con i Blues, sia per i compagni, che volevano convincerlo a non fare... pazzie e a restare con loro per vendicare la sconfitta di Istanbul. Questa estate, però, c'è stato un momento (anzi, più di un momento) in cui l'ormai ex numero 90 nerazzurro rispondeva alle telefonate in arrivo da viale della Liberazione. Il grande bluff prima di mostrare le carte che aveva in mano".

"Siamo ai giorni immediatamente successivi alla finale di Champions persa a Istanbul contro il City. Sui social l'attaccante di proprietà del Chelsea ringrazia i tifosi, esprime la sua delusione e promette che tutti insieme ci riproveranno. Sono parole date in pasto alla Rete che potrebbero anche... valere poco se a queste non seguisse altro. Cosa? Contatti molto frequenti con i piani alti di viale della Liberazione. Telefonate e un fiume di Whatsapp. Lukaku vuole sapere che squadra nascerà, chiede chi sarà il capitano, che idee hanno i dirigenti per rinforzare la squadra, chi se andrà... Si informa anche su Inzaghi, con il quale non ha avuto un buon rapporto, ma sa che, dopo il terzo posto in Serie A, due trofei vinti e la finale di Champions raggiunta, il tecnico è già stato confermato pubblicamente dall' a.d. Marotta.

Tra i due non sono state solo rose e fiori e Big Rom lo ribadisce, ma sembra una cosa superabile. Perché quando i dirigenti dell'Inter gli comunicano la loro volontà di acquistarlo a titolo definitivo, non di prenderlo in prestito per un altro anno, lui risponde che non intende andare in ritiro con Pochettino e che continuerà ad allenarsi in Turchia (non in Sardegna, dove sembrava essere in un primo momento). Siamo a luglio inoltrato. L'Inter pensa che il tavolo sia apparecchiato per costruire un reparto offensivo da sogno con Lautaro, Lukaku e Thuram. Zhang fa uno sforzo importante, visti i conti nerazzurri, per tenersi il bomber che Inzaghi vuole a ogni costo. Poi però succede qualcosa...


Quel qualcosa sono le voci e le indiscrezioni sulla Juventus interessata a Romelu che iniziano a circolare. Partono i Whatsapp nerazzurri indirizzati al telefonino di Big Rom ed è a questo punto della storia che le risposte del calciatore si interrompono. Con l'avvocato Ledure, invece, qualche contatto c'è e l'Inter va avanti per la sua strada: vuole chiudere l'operazione e vola a Londra per definire l'accordo. Anche senza una sponda decisa del calciatore, senza una dichiarazione da parte sua che sposti gli equilibri a favore del club della famiglia Zhang. E' lì, nella City, che arriva la doccia fredda. E' lì che il dubbio strisciante del tradimento diventa realtà. "Ma siete sicuri che voglia venire da voi?" chiedono con educazione e un pizzico di imbarazzo i manager del Chelsea. Loro nei giorni precedenti avevano ricevuto le chiamate dell'avvocato Ledure, ma soprattutto dei dirigenti di Milan e Juventus, due club che avevano parlato con Lukaku e ai quali il bomber non aveva detto "no".

Anzi... Nel frattempo il telefonino di Lukaku squilla ancora a vuoto, almeno per le telefonate che partono dai cellulari di Marotta, Ausilio, Baccin, Lautaro, Dimarco... Non risponderà più, fino a venerdì 14 luglio, quando l'Inter interrompe la trattativa e lo scarica. I segnali di ravvedimento da parte del belga, quando capisce quanto sia in salita la strada che porta a Torino (complici le differenti valutazioni del suo cartellino e quello di Vlahovic), sono tardive. Ora sono i nerazzurri che non gradiscono più vedere sui loro display il numero del belga o del suo legale. E' la fine di un amore. Se amore "vero" è mai stato...", chiude Gazzetta.it


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