"Il gigante buono". Ospite del Festival dello Sport, manifestazione organizzata da La Gazzetta dello Sport, Romelu Lukaku ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso dell'evento dedicato a lui.
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Lukaku: “Conte mi ha migliorato in tutto. Inter unita, niente proclami ma…”
Ospite del Festival dello Sport l'attaccante dell'Inter ha parlato in occasione dell'evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport
Dopo i vari Zanetti, Cambiasso, Milito, Veron e Crespo, è toccato al belga rispondere alle domande nel corso della chiacchierata con il giornalista della Rosea Luigi Garlando.
Si parte con una domanda su papà Roger: "La disciplina e la mentalità. Sono queste le cose che mi ha insegnato tutti i giorni. Il rispetto per le altre persone e guardarle negli occhi. Cose molto semplici che però mi aiutano nella vita di tutti i giorni. Un gol che mi è rimasto impresso? Il suo gol contro l'Anderlecht. Aveva tutte le collezioni in VHS e quello mi è rimasto in mente. L'Anderlecht era la mia squadra preferita quando sono cresciuto".
Poi mamma Adolphine: "Quando ha smesso mio papà di giocare a livelli professionistici io avevo 6 anni. Non avevamo soldi ed è stato un momento difficile. Mia mamma lavorava al ristorante. Io andavo a lavorare con lei il sabato dopo le partite insieme a mio fratello. I miei non mangiavano la sera per far mangiare me e mio fratello. Sono cose che mi sono rimaste in mente. Ora voglio far bene ogni giorno per lei perché ha fatto tanti sacrifici per me e Jordan. Adesso ogni gol lo dedico a lei perché senza di lei non sono Romelu".
Sul passato e amicizie 'sbagliate': "Nessuna. Da quando avevo 6 anni ho sempre pensato al sogno di fare il calciatore. Scuola, allenamento e casa. Uscivo solo per giocare a calcio. Io e mio fratello avevamo questa disciplina: l'unica cosa era giocare a calcio. Siamo fortunati ad vere una mamma e papà che chi hanno sempre sostenuto",
Tre idoli: "Hasselbaink? Mi ricordo un gol con il Chelsea contro il Manchester United. In quel momento ho detto 'Voglio fare anche io così'. Vialli? Avevo la videocassetta del suo gol contro il Chelsea: quel gol, insieme a quello di Ronaldo con l'Inter in finale di Coppa Uefa contro la Lazio, sono episodi che mi sono rimasti in mente".
La differenza culturale tra Italia e Inghilterra e gli episodi di razzismo: "È la prima volta che mi è successo. A Milano ho sempre sentito l'amore dei tifosi, fin da quando sono arrivato. Dopo il gol contro il Lecce, l'inchino era per ringraziare. Mi arrivano tanti messaggi su Instagram e Twitter. Solo in Italia c'è questa cosa. Quando stai bene con le persone, loro ti danno l'amore. Quello che voglio fare è dare tutto per l’Inter".
Stadi vuoti: "È brutto. Si sente tutto (ride, ndr). Quando ho giocato contro il Brescia ho detto una cosa che non dovevo dire: Biraghi aveva calciato ed io ero solo sul dischetto. Si è sentito e le reazioni su Twitter mi fanno ridere. Noi calciatori abbiamo emozioni e giocare a San Siro senza tifosi è brutto. I tifosi ci danno energia. È troppo bello giocare con lo stadio pieno. Sono esperienze che mi fanno bene. Spero che tornino presto".
Le passioni: "Mi piace mixare, mi rilassa. O gioco a calcio o alla play con mio fratello. All'allenamento sono una persona che si arrabbia molto velocemente (ride, ndr)".
Il consiglio a un giovane che vuole diventare un campione: "Aveva umiltà e ogni giorno essere sempre più forte del giorno prima".
Su Antonio Conte: "Mi ha migliorato in tutto. Un giocatore che vuole giocare per Conte deve capire che il sacrificio è tutto, sia a livello fisico che mentale. Per me era facile perché io vivo per il calcio. Il mio obiettivo è essere un buon calciatore e vincere qualcosa. Io sapevo che lui è un buon allenatore e che in questa squadra potevo crescere. Da quando abbiamo iniziato a lavorare ho sempre dato il 100% e adesso stiamo lavorando bene ma dobbiamo migliorare. Questa è la mia mentalità e quella della squadra".
L'Inter e il sogno Champions. Lukaku preferisce non fare proclami: "Abbiamo fatto bene la stagione passata ma dobbiamo lavorare in campo e non parlare fuori".
Poi sui compagni: "I più divertenti? Sensi, Young, Lautaro, Handanovic e Barella. Il più serio? Non c'è. Siamo tutti un gruppo unito. Non c'è uno che resta da solo".
Infine Lukaku rivela: "Con chi mi piacerebbe andare a cena? Il sogno era incontrare Kobe Bryant, Mandela e Tupac Shakur".
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