copertina

Lukaku: “Io tra i top 5: ecco i miei segreti. Lo scudetto con l’Inter, Conte e Mou: vi dico tutto”

Alessandro De Felice

José Mourinho?

"Mourinho mi ha insegnato a lavorare meglio con la squadra, sia che si tratti di pressare o nel riposizionamento. Tutti gli attaccanti ne hanno bisogno. Guarda cosa sta facendo con Harry Kane…". 

Citi spontaneamente Kane. Conosciamo anche il rispetto che hai per Lewandowski. Come ti classifichi tra i migliori attaccanti del pianeta? Top 5?

"In questo momento?"

Nell'ultimo anno, sì.

"Negli ultimi mesi, la top 5, sì! Potrebbero esserci giocatori che hanno segnato più gol ma… (Riflette, poi conta il numero di gol che ha segnato di recente). No, no, la top 5 va bene. Non voglio fare la mia classifica ma ci sono anche. (Ride, puntando le dita con la mano sinistra)".

Prendiamo una contro situazione che devi gestire. Cosa devi fare per organizzare la miglior azione possibile?

"Recepisco informazioni! Molti giocatori guardano la palla mentre accelerano. Io la spingo relativamente lontano per poter osservare cosa sta succedendo intorno. Le partite contro Brasile e Giappone nell'ultimo Mondiale sono un buon esempio di queste situazioni. Contro i brasiliani (vittoria per 2-1 nei quarti di finale), faccio arrivare il pallone a Kevin De Bruyne (autore del secondo gol) perché vedo che Marcelo va all’indietro ed è sbilanciato. È sulle gambe, so che non ce la fa! Contro i giapponesi (vittoria per 3-2 agli ottavi) è senza palla, ma è la stessa cosa. Sento che devo liberare lo spazio per Thomas Meunier, poi lasciarmi passare Nacer Chadli (realizzatore alla fine della partita). Tutto dipende dalla possibilità o meno di studiare cosa accade in campo".

Questo lavoro non è un po’ ‘ingrato’? Alcuni osservatori sembrano aver impiegato tempo a capire il tuo gioco. Altri hanno da tempo sminuito il tuo profilo riducendolo a giocare forte…

"A volte devi saper lavorare per la squadra, con umiltà, senza raccogliere direttamente i frutti, soprattutto quando senti che non è il tuo giorno in tema di finalizzazione. Per quanto riguarda gli osservatori, credo che quasi tutti ora percepiscano questa intelligenza di gioco e questo mi rende davvero super felice".

Francamente cosa ti procura più felicità: creare un’azione da gol senza iscrivere il tuo nome sul tabellino o mandare la palla in fondo alla rete?

"Sono un attaccante! (Si ripete!) Quindi segnare è… numero 1. (Batte diverse volte sul tavolo.) Non credo che ci sia un'altra sensazione che possa sostituire quella. Ma, ripeto, le persone si stanno rendendo conto che penso quando gioco, cercando di sincronizzarmi con il resto della squadra, ed è fantastico. Qui, a Milano, lo hanno capito tutti, dai tifosi ai giocatori. E devo anche ringraziare i miei compagni di squadra, che sapevano che tipo di giocatore fossi".

Sospettavi che questo riconoscimento sarebbe arrivato alla fine?

"Sai… (Cerca le parole.) Ho capito che quella era la mia strada. Nonostante la mia precocità (è arrivato a 16 anni tra i professionista), gran parte delle cose belle ci hanno sempre impiegato molto tempo ad accadere. Così ho imparato a concentrarmi sul mio lavoro, senza cercare a tutti i costi di far capire alla gente la mia situazione. L'obiettivo era diventare il miglior compagno di squadra possibile nel più breve tempo possibile. Ora la gente sa: se faccio parte della squadra, faccio il mio lavoro".

Dai tanto alla squadra. Come trovare il giusto equilibrio per mantenere la necessaria lucidità con il passare dei minuti?

"Penso di essere ancora abbastanza forte fisicamente (sorride). Quindi, se mi preparo bene, non è un problema. È anche una questione di stato d'animo. Quest'estate avevo solo otto giorni di vacanza, per esempio, ma non mi è mai venuto in mente di dire “Non ho abbastanza riposo”. E se lo penso, è in quel momento che arrivano gli infortuni. Non ragiono in quel modo, piuttosto mi dico: “Devo prepararmi bene e avere la meglio su tutti”. Ed è la stessa cosa durante una partita. Devo essere contento di giocare e concatenare gli sfogli e gli incontri".

tutte le notizie di

Potresti esserti perso