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Entro il 30 giugno. L’Inter ha una deadline chiara per chiudere il colpo Romelu Lukaku e le parti sono in costante contatto per ridurre la distanza sull’asse Milano-Londra. Fondamentali i benefici del Decreto Crescita di cui usufruire entro la fine del mese. La Gazzetta dello Sport fa il punto sulla situazione dopo gli aggiornamenti odierni tra Inter e Chelsea.
“Lukaku ha concordato un nuovo colloquio con la dirigenza dei Blues in compagnia del proprio legale, Sebastien Ledure. Lo scopo dell’incontro, che avverrà entro 48 ore, è quello di perfezionare alcuni termini legati all’eventuale prestito, ma il belga proverà anche a convincere il Chelsea a rivedere le proprie pretese economiche nei confronti dell’Inter. A Ladure, invece, il compito di convincere definitivamente gli inglesi che il costo di trattenere un giocatore palesemente scontento e fuori dal progetto potrebbe essere addirittura superiore a quello di lasciarlo partire a una cifra inferiore ai 24 milioni, vale a dire il valore dell’ammortamento annuo. La nuova proprietà dei Blues ha dimostrato di aver inteso perfettamente la situazione, rivedendo sensibilmente le pretese iniziali. Ma servirà un ulteriore sforzo, ovviamente al ribasso, cosa che Ledure ribadirà ai vertici dei Blues entro le prossime 48 ore tramite un nuovo summit.
L’Inter, dal canto suo, è pronta ad affondare il colpo al primo spiraglio. Pur avendo a disposizione due settimane, il piano della dirigenza nerazzurra è quello di definire tutto entro domenica. La distanza tra i 10 milioni offerti per il prestito secco e i 15 richiesti è considerata colmabile, ma l’unica strada è - come si suol dire - battere il ferro finché è caldo. Ecco perché, dopo il nuovo incontro tra Lukaku e i Blues, toccherà a Marotta, pronto a piazzare la mossa decisiva. I contatti con il belga sono costanti e la strategia (non solo quella dei prossimi giorni) è stata pianificata con attenzione anche per non rischiare di irritare il Chelsea. I vertici nerazzurri si sono ripromessi di provarci fino all’ultimo giorno utile, ma la volontà è quella di chiudere in 48-72 ore, così da potersi concentrare sulle tante altre operazioni già intavolate, sia in entrata che in uscita”, si legge sul sito della rosea.
(Fonte: Gazzetta.it)
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