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Lukaku: “Ho sempre sognato l’Inter. Icardi? Siamo diversi. Conte un leader, lui e Mou unici”

Andrea Della Sala

Se è qui lo deve all’opera di convincimento di Conte. 

«Mi ha chiamato solo alla fine della trattativa, quando stavo per prendere l’aereo per Milano. Mi ha detto: “Preparati a lavorare” e io gli ho risposto: “Nessun problema”. Sapevo che lui mi voleva perché ci eravamo parlati un po’ quando ci siamo incrociati a Singapore per Manchester-Inter. Non abbiamo scambiato molte parole perché in campo tutti ci guardavano e non volevamo alimentare le voci». 

Cosa ammira di Conte? 

«E’ uno che vuole vincere sempre, trasmette grandi motivazioni e prepara le partite alla perfezione. Mai vista una cosa così in tutta la mia carriera: quando vado in campo con lui, sono pronto per qualsiasi situazione. Non ne esiste una che può coglierci di sorpresa. Conte è un leader e noi giocatori lo seguiamo pensando solo alla squadra». 

 Forse lo fate perché temete i suoi rimproveri… 

«Quando è contento te lo dice, ma se le cose non gli piacciono ed è arrabbiato non lo nasconde. Per un calciatore è importante sapere quando sta facendo bene e quando invece sbaglia». 

Conte e Mourinho sono simili? 

«Sì e sono i due allenatori migliori che ho avuto: hanno le stesse caratteristiche anche se utilizzano sistemi di gioco diversi. Con entrambi credo di aver dato il meglio, perché se non lo fai, con loro è dura». 

Cosa augura a Mou? 

«Sono davvero felice per lui e credo che con José in panchina nei prossimi due anni il Tottenham vincerà qualcosa. In questa stagione magari porterà a casa una delle due coppe nazionali, mentre la prossima lotterà per conquistare la Premier. Perché? Perché Mourinho ha vinto ovunque. E’ un top coach, ha calciatori molto forti, uno stadio fantastico e tifosi caldi. Insomma, ci sono i presupposti per togliersi delle soddisfazioni. Anche Pochettino era bravo e preparato: è stato anche un po’ sfortunato e quando un tecnico viene licenziato ai giocatori dispiace sempre». 

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