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Getty Images
"Più passa il tempo e più in Inghilterra la realtà si fa evidente. Rumorosa. Lukaku e il Chelsea non sono fatti l’uno per l’altro". Apre così il focus de La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna, su Romelu Lukaku, evidentemente infelice al Chelsea e desideroso di tornare indietro. Lì dove è diventato re, dove si è sentito a casa: all'Inter.
Spiega la Rosea: "Nel cuore di Romelu, assieme alla nostalgia per Milano, sta crescendo una sottile speranza: quella di riabbracciare il nerazzurro presto, prestissimo, magari già la prossima stagione. Dicono che si torni sempre dove si è stati felici e, in effetti, niente gli ha dato gioia quanto l’urlo di San Siro. Nella ormai famosa intervista a Sky Italia di fine dicembre, Lukaku non si era certo morso la lingua: oltre a mandare messaggi d’amore pubblici ai suoi ex tifosi, aveva aperto al suo ritorno in un imprecisato futuro. Da allora, le cose sono perfino peggiorate: Lukaku vorrebbe che quel futuro diventi presente.
L’operazione è tutt’altro che semplice, servirebbero equilibrismo da acrobata, ma i messaggi che da Londra arrivano a Milano sono continui, sinceri, univoci: «Se volete, se si può, io ci sono...». Com’è lontano il caldo di agosto, quando il Chelsea campione d’Europa lo accoglieva come un figliol prodigo dopo aver staccato un assegno da 115 milioni per gli Zhang. Al tempo, Lukaku mostrava emozionato sui social un video di sé bambino, in gita per la prima volta a Stamford Bridge con occhi pieni di meraviglia: pareva una fiaba, un cerchio chiuso a distanza di anni.
Nello stesso momento, da Milano, i tifosi nerazzurri feriti vedevano ben altro: un traditore per denaro, un fuggiasco nella tempesta. Da allora, però, molto è cambiato, sia sotto al cielo del belga che sotto a quello dell’Inter: Romelu ora muore di nostalgia per gli ex compagni e i nerazzurri hanno ritrovato parte dell’antica solidità. Sul mercato, però, hanno scelto una strada differente da quella del belga: il tempo dirà se potrà mai cambiare", si legge.
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