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La Gazzetta dello Sport si sofferma sulla stagione di Romelu Lukaku che, pur essendo andato in gol nell'ultima partita di La Spezia, ha fin qui disputato un'annata al di sotto delle aspettative. Un lontano parente della macchina praticamente perfetta dell'era Conte. E, a questo punto, pare evidente che il gioco di Simone Inzaghi agevoli maggiormente le caratteristiche di Lautaro. Scrive la Gazzetta:
"Se nei primi due anni di Inter Lukaku aveva sofferto appena quattro infortuni di scarsa entità, per un totale di otto partite saltate e 25 giorni bloccato in infermeria, in questa stagione ha accumulato già 92 giorni di stop forzato che gli hanno impedito di scendere in campo per ben 18 volte. Ai problemi muscolari del belga si sono poi aggiunti ritardi di forma, il faticoso processo di messa a punto per una preparazione frammentata e l’amarezza per un Mondiale vissuto da attore secondario".
"Tutto ciò ha fatto spostare il peso specifico della LuLa dalla parte del Toro, presosi il ruolo di protagonista che era di Big Rom: se ai tempi di Conte era Lukaku a fare la voce grossa, con 13 e 11 gol in più dell’argentino rispettivamente il primo e il secondo anno, adesso è il Toro a detenere lo scettro grazie a un bottino di 17 reti (contro le 5 del belga). A cambiare, rispetto ai tempi di Conte, sono stati anche lo stile di gioco e l’atteggiamento della squadra, con inevitabili riflessi anche sui meccanismi in attacco: il gioco del tecnico salentino esaltava le qualità e le doti fisiche di Lukaku, con Inzaghi invece è il Toro ad avere il ruolo di protagonista".
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