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Lukaku chiede scusa all’Inter. Lo spogliatoio dice NO e Zhang gli nega il perdono

Il centravanti starebbe tentando di ricucire lo strappo con l'Inter, ma da parte dei suoi compagni e della dirigenza c'è un muro altissimo

La storia tra Romelu Lukaku e l'Inter si è conclusa in modo definitivo. Non ci sono i margini per una riapertura che starebbe cercando il giocatore, visto che tra compagni e dirigenza non ne vogliono nemmeno sentir parlare. E stanno già valutando le opzioni per rinforzare l'attacco di Inzaghi.

"Il muro è alto, altissimo, stavolta invalicabile. Perché il telefono, Lukaku, avrebbe dovuto usarlo nei modi e nei tempi corretti. Adesso non ha più senso, quel che sta provando a fare chi gli sta intorno, ovvero tentare di capire se c’è lo spazio per ricucire, per rimettere insieme i pezzi del puzzle. E invece no. E invece è tutto per aria. Tanto che si può raccontare anche un retroscena, legato agli ultimi giorni: lo spogliatoio dell’Inter è fortemente indispettito con l’ex compagno. E non accetterebbe il rientro del belga nel gruppo. La storia è ben nota alla società e ai dirigenti, che hanno compreso l’umore della squadra. Traduzione semplice: non c’è margine per una marcia indietro. La parabola del figliol prodigo va bene una volta - è storia dell’estate scorsa -, ma non può funzionare se diventa un’abitudine. Da capitan Lautaro in giù, tutti sono rimasti delusi dal comportamento di Lukaku. Alcuni di loro hanno anche provato a mettersi in contatto con lui, nei giorni del caos, ma lui si è negato ripetutamente. Non ha risposto al telefono neppure a loro, alle persone con cui aveva condiviso tutto fino a pochi giorni prima. Riaccoglierlo adesso, equivarrebbe a mettere un potenziale esplosivo dentro lo spogliatoio, dentro equilibri di gruppo che per natura sono delicati", rivela La Gazzetta dello Sport.

"Romelu ha tradito tutti. Ha tradito chi ha lavorato con lui fino a pochi giorni prima. Ha giocato su più tavoli: ha chiamato il Milan e la Juventus, ovvero le due squadre rivali per definizione dell’Inter. Ma qui un altro retroscena può essere utile per capire quanto l’Inter oggi ritenga impossibile una marcia indietro. Come fidarsi ancora di una persona che fino a tre giorni prima del voltafaccia e del giochino scoperto dai dirigenti dell’Inter, agli stessi dirigenti inviava via whatsapp un report giornaliero dei suoi allenamenti in vacanza al mare, con tanto di foto e video allegati? Diceva e mostrava di sudare per l’Inter: così non era, l’hanno dimostrato i fatti. E così non potrebbe essere nuovamente. La mamma Non potrebbe essere neppure se mamma Adolphine cambiasse nuovamente idea. Sarebbe stata lei, oltre al famoso avvocato Sebastien Ledure, la regista del tradimento all’Inter. Sarebbe stata lei a spingere con forza sulla testa di Romelu, battendo sul tasto della gestione di Inzaghi, delle panchine in Champions League a favore di Dzeko, fino a quella dolorosa della finale di Istanbul".

"All’Inter non hanno più voglia di stare dietro agli umori di Lukaku. Hanno fatto fatica a credere, anche quando le prime voci di un suo passo indietro iniziavano a circolare. Ma ora se ne sono fatti una ragione. E il primo a esser netto sulla chiusura rispetto a un’ipotesi di ritorno è Steven Zhang. Il presidente aveva dato l’ok a un investimento da 40 milioni di euro di solo cartellino: a pensarci bene, una scelta più tecnica e di cuore che finanziaria, considerata l’età del giocatore. Per il cuore, adesso ogni problema è stato risolto", spiega Gazzetta.