Big Rom is back. Romelu Lukaku è tornato a tutti gli effetti. E lo ha fatto alla sua maniera, con un gol dopo 4' dal rientro in campo in seguito ai due mesi esatti trascorsi ai box per infortunio. Un lungo periodo, in cui l'attaccante belga ha sofferto in silenzio, stando sempre accanto alla squadra, anche nei momenti più complicati. "Ieri è iniziata per davvero la nuova vita di Romelu, la sua seconda col nerazzurro sulla pelle. Ed è iniziata anche una stagione diversa per l’Inter, che ha voluto sopra ogni cosa il suo gigante", spiega La Gazzetta dello Sport oggi.
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Il re è tornato: così Lukaku si riprende l’Inter dopo due mesi. Ora la rincorsa scudetto
Lukaku is back
—Che poi ripercorre quanto accaduto in questi due mesi lontano dai campi: "Ci ha messo 4’ per fare quello che gli mancava da 521 interminabili giorni, segnare davanti al suo popolo riunito a San Siro. L’ultima rete in questo stadio risaliva al 23 maggio 2021, giornata eroica eppure un filo malinconica: dopo aver timbrato contro l’Udinese nell’ultima partita della cavalcata scudetto, stava lassù, sulla Torre di San Siro, e come un sovrano medievale benediva dall’alto i tifosi, lontani causa Covid. Non immaginava ancora che sarebbe volato presto a Londra.
Al momento dell’ingresso in campo, i decibel dello stadio si sono di colpo alzati. L’ohhhhh di attesa, avvolgente e assordante prima dell’esplosione, era un sospiro collettivo per qualcosa di bramato a lungo. Un flessore ballerino e un recupero più complesso del previsto hanno fatto partire in ritardissimo la sua stagione. Due mesi esatti sono passati dal 26 agosto, Lazio-Inter, 3a di campionato e ultima del Lukaku-bis prima di ieri. Più volte la data del ritorno è stata spostata per prudenza, visto l’incombere dei Mondiali, ma quando il belga ha iniziato a lavorare stabilmente in gruppo è saltato l’ultimo argine con la convocazione.
Rincorsa scudetto
—Il belga ieri ha preso il posto di Lautaro, l’uomo con cui dividerà il campo adesso che la Lu-La verrà ricomposta, e poi ha sfruttato un passaggio di Correa. A fine partita è, invece, andato ad abbracciare la famiglia e i manager di Roc Nation, le persone che gli sono state vicine negli ultimi momenti complicati: mai era stato così tanto tempo fermo in carriera. Senza di lui l’affidabilità offensiva l’ha garantita il fratellino argentino e pure Dzeko, l’altro centravantone, sontuoso ieri ben oltre i due gol segnati. Da parte sua Rom si impegnerà per riprendere la vecchia corona: per essere re non conteranno solo i gol, ma lo scudetto. E, da ieri sera, pure la Champions", si legge sul quotidiano.
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