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"Lukaku sceglie con il cuore e non con il portafoglio. Avesse privilegiato il secondo, oggi sarebbe tornato al Chelsea o magari avrebbe accettato la corte dell’Al Hilal. Per venire incontro all’inter, allo sforzo che la società di Zhang gli ha dimostrato di voler fare, ecco la disponibilità a rivedere al ribasso il suo ingaggio. I contorni della questione devono essere ancora approfonditi, saranno oggetto di una discussione concreta tra le parti nei prossimi giorni. Ma è logico pensare che Lukaku possa accettare di tornare allo stipendio della sua prima era nerazzurra, il biennio vissuto con Antonio Conte, dunque 7,5 milioni bonus esclusi, di fatto uno in meno rispetto alla stagione appena conclusa. Magari - ma anche questa questione deve essere approfondita - a fronte di un contratto che l’Inter potrebbe allungargli. Romelu ha un accordo con il Chelsea in scadenza nel 2026. L’Inter potrebbe decidere di far firmare all’attaccante un contratto di quattro anni, dunque fino al 2027. Così facendo, i costi di ammortamento annui del cartellino sarebbero inferiori. L’acquisto sarebbe spalmato su un anno in più: il costo del cartellino - tra i 30 e i 40 milioni - sui singoli bilanci avrebbe un impatto minore. E in termini di fair play finanziario, essendo l’Inter un club sotto settlement agreement con la Uefa, è un passaggio da non sottovalutare".
"Il club nerazzurro ha deciso di procedere all’acquisto a titolo definitivo, senza passaggi intermedi legati a prestiti con riscatto dopo 12 mesi. L’ha comunicato a Ledure - e dunque al Chelsea - due giorni fa. Il Chelsea nella giornata di ieri ha fatto filtrare la sua posizione, anche attraverso i media inglesi. Posizione che peraltro l’Inter conosceva già. I Blues hanno fissato il prezzo di Lukaku a quota 45 milioni di euro. Sarà Ledure a mediare tra i due club, probabilmente anche con un vertice a inizio settimana con il Chelsea. La società nerazzurra non vorrebbe andare quota 30 milioni più bonus. Servirà probabilmente uno sforzo in più, il ruolo dei bonus sarà decisivo per avvicinare quella quota 40 che potrebbe essere decisiva per la fumata bianca", aggiunge Gazzetta.
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