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Getty Images
Fa ancora molto discutere il pesante diverbio tra Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic andato in scena martedì sera in occasione del derby di Coppa Italia: un brutto spettacolo, a prescindere dalle motivazioni. Il Milan difende lo svedese, che ha voluto respingere con fermezza le accuse di razzismo; l'Inter, d'altra parte si stringe intorno a Lukaku, ch ha scelto di isolarsi e di non rispondere. La Gazzetta dello Sport ritorna sulla rissa di San Siro.
NIENTE MULTA - "Ci sono quelle frasi sui riti voodoo della mamma (riferiti a suo tempo dal proprietario dell'Everton Farhad Moshiri). E c'è quella altrettanto brutale frase di Lukaku a Zlatan: «Ti sparo in testa». Per l'Inter il fatto non sussiste, l'audio non si coglie e insomma tutto il giorno dopo viene definito intorno a un solo colpevole: Zlatan. Quello che ha ancora il ghetto dentro, e proprio per questo dovrebbe considerarsi al riparo da interpretazioni varie e accuse di razzismo. Il Milan non nega, lo spettacolo non è stato bello e sarebbe stato meglio evitarlo. Ma Zlatan razzista no. Nessuno ci crede. Nessuno pensa di multarlo o punirlo".
BASSO PROFILO - "Lukaku si è goduto il giorno di riposo, ma ha preferito il basso profilo. Si è reso irraggiungibile per buona parte della giornata, divisa tra le sue consuete sedute di camera iperbarica del giorno dopo le partite e un po' di fisioterapia. È rimasto in casa, ha letto il tweet di Ibra, ha pensato a lungo se replicare ma poi ha deciso, di comune accordo con l'Inter, di non rispondere. E neppure di puntualizzare le ricostruzioni dell'ultimo labiale prima di imboccare il tunnel verso gli spogliatoi, a fine primo tempo. «Shit» or «shoot», l'audio lascia aperto più di qualche dubbio.
Ma nulla - così filtra dal giocatore - è paragonabile alle offese ricevute da Ibrahimovic. Zlatan ha toccato il punto debole di Romelu, ovvero mamma Adolphine, e il belga non ha saputo gestire i suoi comportamenti. Questo è il più grande dispiacere del giorno dopo: aver reagito come mai gli era capitato prima, neppure quando in passato aveva subito insulti razzisti dai tifosi".
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