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"Lo scrigno nerazzurro si apre con una parola: completezza. Perché qui c’è davvero tutto. E ai piani alti se la ridono soddisfatti immaginando l’anno che verrà. L’ultimo arrivato, tra l’altro, è abituato a giocare titolare da dieci anni, dall’Empoli al Napoli, senza contare la nazionale polacca. Nel 2023 Zielinski ha vinto uno scudetto da trascinatore. La nomea da tipo riservato si è sgretolata una notte di aprile all’Allianz Stadium, dopo il gol di Raspadori alla Juventus. Dopo otto anni ad alto livello vuole vincere un altro tricolore da protagonista, e in un centrocampo simile può solo divertirsi. La mediana dell’Inter è il sogno di ogni allenatore. Dietro Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan ci sono anche Frattesi, Asllani e Zielinski. Ognuno con una caratteristica particolare".
"Niccolò, ad esempio, corre quasi come Forrest Gump e non vede l’ora di sfrecciare di nuovo sull'erba di San Siro. Hakan, invece, calcia i rigori e tiene le fila del gioco, con Asllani dietro di lui, mentre Frattesi sa inserirsi e segnare gol pesanti. La stagione scorsa l’ha fatto 8 volte in tutte le competizioni, ma quest’anno giocherà di più. Del resto, non ha mai mollato. Si chiude con Mkhitaryan e Zielinski. L’armeno, 36 anni a gennaio, parte titolare sul centro sinistra. L’anno scorso è stato il giocatore di movimento più impiegato da Inzaghi. Il secondo in assoluto dietro Sommer. È stato il primo a varcare i cancelli di Appiano il giorno del raduno. Insomma, non molla neanche lui, soprattutto dopo una stagione da incorniciare al muro: due gol e otto assist in 46 partite. Zielinski, almeno sulla carta parte dietro di lui, ma non è abituato a stare in panchina. Inoltre, segna e fa segnare. Per di più con entrambi i piedi: dall’annata 2015-16, infatti, è uno dei due soli centrocampisti ad aver segnato più di 15 gol in Serie A sia con il destro – il suo piede naturale - sia con il sinistro. Il dato curioso è che ne ha segnati di più con il mancino, 22 contro 19. Il manifesto di una mezzala duttile e creativa. Il polacco può giocare a destra, a sinistra e anche più avanzato. Ai tempi dell’Udinese si divertiva sulla trequarti, col tempo è diventato una mezzala d’assalto. Inzaghi sa valorizzarle".
"L’ultima nota è sulla leadership. Il senso di responsabilità che accomuna il sestetto. Szczesny, una volta, parlo così di Zielinski: «Con o senza fascia, ha le qualità tecniche e la personalità giusta per essere un leader della squadra». Come i suoi colleghi. Barella è il faro della Nazionale, Calhanoglu della Turchia, Mkhitaryan lo è stato per anni nell'Armenia. Asllani e Frattesi hanno un destino simile a quello di Barella. Insieme, fanno una grande Inter. Che vuole fare il bis scudetto", spiega Gazzetta.
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