M’ama, non m’ama… Cosa c’è sotto l’affare Touré? L’Inter non è out

Touré arriva, Touré non arriva. Touré lascia il City, anzi no Touré non lo lascia. La trattativa, avviata ormai mesi fa, che dovrebbe portare Yaya Tourè all'Inter subisce repentini cambi di scena ogni giorno, guidato dal furbo e capace agente del giocatore ivoriano Dimitri Seluk. Roberto Mancini non ha adoperato troppe metafore per far intendere, ai tifosi ma soprattutto alla società, che Yaya Touré era la pietra angolare del suo progetto nerazzurro, la conditio sine qua non da cui ripartire per un'Inter competitiva nella prossima stagione.

Un giocatore di cui Mancini si fida ciecamente e che, nonostante i 32 anni, offre solide garanzie tecniche per una squadra che è priva di un punto di riferimento credibile in campo. Forte di questa dichiarazione d'intenti tecnico-sentimentali da parte del tecnico nerazzurro, l'entourage del centrocampista del City ha subito cavalcato l'onda mettendo in scena il solito susseguirsi settimanale di dichiarazioni promettenti per l'Inter, culminate con la frase di un mese fa: “Touré al 90 % lascerà il City". Poi un tam tam di continue parole di apertura verso i nerazzurri con concetti molto chiari (trattativa aperta, l'Inter lo vuole, lui vuole nuove sfide, i soldi non contano bla bla bla).

Tutto bellissimo quanto inutile ai fini di una tratativa. Ma poi c'è da fare i conti col Manchester City, proprietario del cartellino del giocatore che giustamente chiede adeguati sesterzi per cederlo. Evidentemente l'offerta economica della società nerazzurra si è scontrata con i desiderata di portafogli dei Citizens, più che per una reale e improvvisa ricaduta amorosa di Touré per il City sbandierata ai quattro venti dall'entourage del giocatore, società peraltro con cui negli ultimi due anni ha avuto non pochi screzi. Pertanto l'Inter dovrà rivedere l'offerta al City e a Thohir uno sforzo maggiore per convincere la società inglese a cedere Touré.