Tra i tanti allenatori che ha avuto, due più di tutti hanno determinato la sua carriera: Roberto Mancini e José Mourinho.
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Maicon: “Inter, devi rimanere unita. Spalletti un martello, Mourinho il migliore di sempre”
«Mancini ha ricostruito l’Inter, tecnicamente e mentalmente, ha proprio rifatto tutto. Anche a livello societario».
E Mou?
«Ha dato il tocco finale, ha messo la ciliegina. È stato il migliore con cui io abbia mai lavorato».
Cosa le diceva?
«Mi ha parlato due volte, sono state sufficienti (il sorriso circonda il volto nel momento della risposta, ndr). Quando arrivò all’Inter consegnò ai giocatori una specie di decalogo sui comportamenti, cosa fare e cosa no. Qualcuno di noi non lesse. Diciamo che sbagliarono a non farlo...».
Che tipo di giocatore bisogna essere per essere allenato da lui?
«Serve una mentalità fortissima. Altrimenti non riesci a giocare con lui e per lui. Lui diceva cosa fare e in partita veniva tutto bene. Quindi riflettevi: “Allora ha ragione”. E aumentava la fiducia in lui di noi giocatori».
Lei è uno degli eroi del Triplete: com’era quell’Inter?
«Era un mondo perfetto, bastava guardarsi negli occhi. Con troppe parole non si va da nessuna parte, servono i fatti».
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