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Roberto Mancini continua a ripeterlo senza sosta: “l’Inter della prossima stagione sarà una squadra competitiva”. Concetto riprodotto così spesso da essersi quasi riuscito a vestire di verità. Parole dirette e coraggiose quelle del tecnico, che mostra di fidarsi pienamente del progetto impostato da Erick Thohir anche se, probabilmente, tali asserzioni servono all’ex City come scudo. Una preventiva difesa personale nel caso alcune promesse non dovessero essere mantenute. “L’Inter è un top club e tutti quelli che arriveranno, avranno grandi qualità”. Come a dire: da oggi in poi si andrà sul mercato solo per prendere elementi di un certo valore e non calciatori/scommesse alla M’Vila. Riferimenti chiari e mai banali quelli di Mancini, che nel corso della conferenza stampa tratta Kovacic con carota e bastone: “deve stare tranquillo e pensare a giocare, ha la fortuna che qui gli vogliono tutti bene. Certo, deve metterci del suo e fare alla svelta, perché il calcio non aspetta troppo. Il suo procuratore dice che lo gestisco male? Non so neanche chi sia il suo agente e neanche mi interessa saperlo. Se ho qualcosa da dire mi rivolgo direttamente a Mateo”. Un Mancini come al solito diretto, che mette una certa fretta al talento croato.Parole dure che potrebbero anche indirizzare i maliziosi verso riflessioni che abbracciano il mercato e l’eventuale addio dello stesso Kovacic. Perché “il calcio non aspetta”, e Mancini? Forse neanche il tecnico jesino potrebbe essere disposto alla lunga attesa che spesso richiede un talento in via di maturazione. Lo stesso Mancio, parlando del mercato, non nasconde quella che potrebbe essere un’eventualità necessaria affinché la squadra nerazzurra possa uscire rinforzata dalla prossima finestra di mercato: “Fassone parla di autofinanziamento e io di campioni? Non credo che ci sia squilibrio tra le mie dichiarazioni e le sue, bisogna mantenersi dentro certi parametri ed è chiaro che se bisognerà fare un sacrificio per rinforzarsi, verrà preso in considerazione. Magari ne cedi uno e riesci a prenderne tre”.Il riferimento non poteva che essere indirizzato a Kovacic o Icardi, gli unici veri talenti della rosa a sortire interesse da parte dei top club europei, disposti per loro ad investire grandi somme di denaro. E il tecnico jesino, a quanto pare, non sarebbe né contrario né spaventato dal possibile addio: “Sono convinto che questa squadra sarà competitiva e lo sono perché ho parlato con Fassone e con Thohir”, ha detto il tecnico, che ha mandato un messaggio chiaro e preciso anche alla dirigenza.
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