Sorrideva quando sentiva parlare della “crisi” della Juventus, adesso seconda a -1 dal Napoli? "Una flessione nell’arco di una stagione è normale. E’ impossibile essere sempre al top perché ci sono momenti in cui subisci qualche gol di troppo anche per sfortuna. La Juve però rimane la Juve".
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Mancini: “Inter, ecco come è andata due anni fa. Spalletti bravo, su Dybala bastava…”
Qual è la dote migliore di Allegri? "Per giudicare un allenatore bisogna vederlo lavorare, ma Allegri ha preso una squadra che vinceva da anni e ha continuato a vincere. Non era per niente scontato».
Vedendo il Dybala di inizio stagione, quello dei 10 gol in 6 giornate, ha il rammarico di non essere riuscito a portarlo all’Inter? "L’Inter poteva aver chiuso il suo acquisto. Con il Palermo l’affare era già fatto, bastava alzare l’offerta. Se metti sul tavolo 25 milioni e te ne chiedono 35, per un giocatore così un sacrificio va fatto e stop. Si vedeva lontano un miglio che sarebbe diventato un campione. E può migliorare ancora molto. Bisognava solo avere il coraggio di anticipare la Juventus. Mi è dispiaciuto non allenarlo perché è uno che fa divertire".
Può arrivare al livello di Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar? "Ha tutto per riuscirci, ma gli manca ancora qualcosa".
Chi è il miglior centravanti straniero della Serie A: Higuain, Icardi, Dzeko o Mertens? "Mertens non è un centravanti e lo escludo dalla lista. Gli altri tre sono tutti forti ed è impossibile scegliere".
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