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Pinamonti, Brunico altro step per crescere. Anche Juan Jesus ha notato che…

Alessandro De Felice

Il baby nerazzurro ha colpito proprio tutti per le sue qualità e l'Inter adesso se lo tiene molto stretto.

Adesso è il fiore all’occhiello della cantera nerazzurra, ma la storia che lega Andrea Pinamonti all’Inter ha inizio molti anni fa, quando ancora era un bambino di otto anni. La società di corso Vittorio Emanuele lo notò immediatamente: quel ragazzino aveva qualcosa in più rispetto agli altri, ma era ancora troppo piccolo per poterlo trasferire a Milano, così iniziarono i primi colloqui con i suoi genitori, approcci determinanti con la famiglia dell’attaccante, che ha subito creduto nel progetto nerazzurro e atteso il compimento del quattordicesimo anno di età del baby calciatore, che finalmente ha potuto coronare il sogno di trasferirsi al centro sportivo Giacinto Facchetti.

Mai come in questo caso è giusto chiamarlo sogno, perché la famiglia Pinamonti è di fede nerazzurra da ormai generazioni ed il piccolo Andrea ne aveva ormai assorbito l’essenza. Anche la sua maestra dell’asilo, nel ricordarlo, non può fare a meno di raccontare: “Aveva tre anni, ma le idee erano molto chiare: non si staccava mai da quel pallone e mi chiedeva di andare in porta perché doveva farmi gol. Ogni tanto gli domandavo cosa volesse fare da grande, la risposta era sempre la stessa: «voglio essere un calciatore dell’Inter». Alla fine ha avuto ragione lui, quella maglia l’ha indossata sul serio e si è anche tolto la soddisfazione di andare in ritiro con la prima squadra.

Roberto Mancini lo apprezza: Pinamonti è bravo tecnicamente, con fiuto del gol e capacità incredibile nel difendere la palla dagli attacchi dei difensori. Ne sa qualcosa anche Juan Jesus,  che negli allenamenti, nonostante la grande forza di cui dispone, fa fatica a spostare il centravanti 17enne, dotato di  un'ottima struttura fisica. Per Pinamonti potrebbe esserci anche un percorso alla Manaj, con allenamenti in prima squadra per fargli prendere confidenza con il calcio dei grandi. Ma con calma perché Pinamonti è un classe 1999 e deve ancora completare il suo percorso di crescita.

Vecchi lo stima altrettanto, è uno dei prospetti migliori che abbia avuto a disposizione e lo aiuterà a farlo crescere con la Primavera. Il ragazzo, intanto, si allena con la solita costanza, con i consigli incessanti di Rodrigo Palacio, suo mentore in campo e fuori.