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Mancini riparte dai ‘suoi’ uomini. Samp importante, l’Inter vuole dimostrare che…

Alessandro De Felice

A Genova per chiarire una cosa su tutte: l’Inter non è più quella dell’anno scorso e vuole reagire immediatamente per dimostrare che quella contro la Fiorentina è solo una parentesi. Una serata nata male e finita peggio.  Continua a...

A Genova per chiarire una cosa su tutte: l’Inter non è più quella dell’anno scorso e vuole reagire immediatamente per dimostrare che quella contro la Fiorentina è solo una parentesi. Una serata nata male e finita peggio. 

Continua a rimarcarlo anche Roberto Mancini, che risponde a tono a chi gli fa notare che la squadra sembra aver subito un contraccolpo psicologico: “Riguardate la partita, capirete che quello maturato è un risultato assurdo. Pronti via e c’è stato quell’errore”. Lo sbaglio evidenziato è quello di Handanovic, rivedibile sia sul primo gol viola che sul raddoppio. Due infortuni che hanno indirizzato la gara verso un epilogo difficilmente immaginabile. Ecco perché la trasferta ligure diventa fondamentale, la prova del nove per un gruppo che vuole mostrare compattezza e solidità. L’Inter delle passate stagioni sarebbe stata risucchiata dal vortice delle critiche, probabilmente sprofondando nel baratro. Questa vuole voltare pagina, far capire a tutti che le sconfitte capitano, ma che poi ci sono energia e maturità per ripartire, anche da uno stadio molto complicato come quello della Sampdoria, dove quest’anno è già inciampata la Roma di Rudi Garcia. 

C’è bisogno di ripartire e per farlo Roberto Mancini manderà in campo gli uomini di cui finora si è maggiormente fidato. Perché Kondogbia e Perisic stanno attraversando un momento di difficoltà, ma i campioni vanno responsabilizzati e in momenti come questi è giusto che prendano per mano i propri compagni, lasciando ai margini del campo incertezze ed equivoci tattici. La svolta passa spesso da gare come questa, perché rialzarsi è più complicato, ma riuscirci dà sempre quel senso di soddisfazione che aiuta a volgere nuovamente lo sguardo verso l'alto e a ritrovare l’orgoglio.