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Roberto Mancini ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni del Tg1, nella quale ha raccontato il suo rapporto con la fede, lasciando da parte per un momento i temi di campo: "Credo che nella vita sia importante stare in tranquillità e in pace con altre persone. La fede per me è molto importante, io nasco praticamente in un oratorio visto che da bambino abitavo attaccato alla chiesa. Ho vissuto la religione da sempre, sono stato ministrante e penso che la religione debba essere libera per chiunque, può aiutare nei momenti difficili. Sono sempre stato molto cattolico, sono sempre andato a messa tutte le domeniche da bambino, poi c'è un momento nella vita nel quale uno inizia a perdere la fede, intorno ai 16-17 anni, pensando che esistano cose più importanti, ma sono stupidaggini. Poi fortunatamente mi ha aiutato molto nella mia carriera da giocatore e da allenatore. Lo sport deve contribuire all'integrazione, ci sono persone molto sfortunate e noi sportivi possiamo fare veramente tanto. Guidare un gruppo? Il segreto è quello di comportarsi bene, nella maniera più normale possibile, visto che si ha a che fare con ragazzi che possono essere dei nostri figli. Un allenatore deve essere soprattutto padre. Un po' di esperienza me la sono fatta, non è semplice, ma bisogna adeguarsi a tutto e tutti".
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