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Mancini: “Totti? Prima lui, poi gli altri 10. E’ di un altro livello, rinnovo d’obbligo”

Il tecnico dell'Inter si è sbilanciato sul numero 10 giallorosso e sul futuro che dovrebbe avere ancora nella squadra di Spalletti

Andrea Della Sala

Dopo la particolare giornata vissuta all'Olimpico da Francesco Totti, che ancora non sa se proseguirà la sua avventura in giallorosso al termine di questa stagione, sul numero dieci della Roma si è soffermato il tecnico dell'Inter Roberto Mancini: "Credo che anche tra dieci anni Totti avrà la stessa qualità tecnica, è un campione di un'altra categoria".

Citando dalla sua opera ‘La magia del numero 10 è quella che nasce dai piedi del trequartista, il giocatore di fantasia, quello capace di spiazzare tutti con un gesto atletico di cui forse nemmeno lui ha piena consapevolezza’. Totti con i suoi assist ha colto di sorpresa diversi avversari. Ne ricorda uno in particolare?

"Totti può giocare anche da fermo. Ha fatto talmente tanti assist che è davvero difficile ricordarne solo uno; quello che sta facendo ora, alla sua età, appartiene solo a un grande campione".

Come mai il numero 10 si conferma più trascinatore di un centravanti?

"Perché il numero 10 è il giocatore con più qualità e tecnica, in grado di trascinare il tifoso. E’ colui che costruisce l’azione, talvolta la finalizza o che mette in porta l'attaccante. Quello che ha i piedi migliori degli altri".

Quale sarà l'evoluzione del numero 10?

"Non credo ci sarà, rimarrà sempre il numero 10. Magari in alcuni momenti si potrà giocare con una mezzapunta classica, come Totti, oppure a volte  farà invece la seconda punta come spesso avviene nelle squadre alla ricerca di maggiore equilibrio. Però è chiaro che se la squadra dispone di un grande giocatore, di un numero 10, oltre ad avere due grandi attaccanti, credo abbia già una straordinaria base di partenza. Basta vedere il Barcellona con Neymar, Suarez e Messi, che può essere un numero 10: con giocatori di questa qualità e di classe si parte sempre dall' 1-0".

Le sarebbe piaciuto allenare il capitano giallorosso?

"Io ho avuto la possibilità, anche se lui era giovane, di giocarci contro e, come ho sempre detto fin dai tempi del suo debutto, è sicuramente il calciatore che mi somigliava di più per qualità, movimenti, gesti tecnici e per la rapida intuizione dello sviluppo della manovra. Mi fa molto piacere che Totti ancora oggi possa fare la differenza in Serie A".

Nella sua squadra dove lo avrebbe eventualmente schierato?

"Prima Totti e poi gli altri 10!".

Quindi lei gli rinnoverebbe il contratto?

"Credo che sia doveroso e giusto: ha dedicato tutta la sua vita alla maglia giallorossa. Non conosco la vicenda ma parliamo di un giocatore che poteva andare via in qualsiasi momento. Avrebbe potuto giocare nei più grandi club e se è rimasto tutta la vita a Roma, penso che con qualsiasi presidente e allenatore ci sia alla Roma, Totti debba rimanere il simbolo di questa squadra".

(Il Messaggero)

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