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Mancini: “Volevo Touré all’Inter, non so perché non sia arrivato. Futuro? Vorrei…”

L'ex allenatore nerazzurro ospite del "Di Canio Premier Show" su Sky Sport

Marco Macca

A tutto Roberto Mancini, tra un passato diviso tra l'Inghilterra e i colori nerazzurri. L'ex allenatore dell'Inter, intervenuto come ospite del "Di Canio Premier Show" in onda su Sky Sport, ha parlato soprattutto di calcio inglese, non mancando di rivelare qualche retroscena risalente ai tempi dell'esperienza interista. Quando sedeva sulla panchina nerazzurra, infatti, Mancini era deciso a portare all'Inter Yaya Touré ma, malgrado due tentativi, non è mai riuscito nell'intento. Un rimpianto che il Mancio, spaziando fra Manchester e Milano, ha provato a spiegare. Ecco le sue dichiarazioni complete:

INGHILTERRA - "Allenare l'Inghilterra? Sarebbe una bella esperienza. C'è già stata la possibilità, ma per la questione della Brexit ho avuto dei problemi".

MANCHESTER CITY - "Quando sono arrivato era già iniziata la costruzione della squadra vincente, poi sono arrivati altri calciatori importanti. Dovevamo cambiare metodi e mentalità, erano passati troppi anni dall'ultima vittoria. All'inizio non è stato facile, anche se sono stato fortunato. Ancora oggi molti giocatori sono reduci dalla mia squadra, questo fa piacere. Kompany? Ha problemi fisici che si porta dietro da anni, ma è fenomenale e cattivo, se giocasse in Italia rischierebbe molte espulsioni".

YAYA TOURE' - "Ho cercato di portarlo in Italia. Il primo anno ha detto che sarebbe venuto, poi aveva un contratto ed è rimasto in Inghilterra. L'anno scorso c'è stata la possibilità, aveva un po' di problemi e sarebbe venuto. Poi non so perché l'operazione non è stata fatta, è un campione all'altezza di Pirlo e Cerezo. Alla sua età è un giocatore mostruoso, serio, con una vita sana".

CONTE - "Lui e Ancelotti hanno ottenuto vittorie simili, perché sono andati in una squadra che vince da molto tempo e con basi già solide. Nonostante l'annata disastrosa del Chelsea, ha trovato una squadra forte in cui ha inserito 2-3 giocatori importanti e credo che all'inizio abbia avuto difficoltà anche lui. Poi ha trovato la formazione giusta e questo credo l'abbia aiutato, perché all'inizio ha rischiato che la squadra lo mollasse. Ha vinto un campionato in cui la squadra più forte era il City come valori tecnici. Io e Ranieri abbiamo vinto in situazioni differenti, lui ha fatto un miracolo, mentre io ho lavorato su una buona base. Non ha mai molato nei momenti di difficoltà all'inizio e ha trovato in fretta il modulo giusto. La fase difensiva ha fatto la differenza, non è un caso che chi prende meno gol poi vince".

TERRY - "Ha sempre vissuto al Chelsea, l'uomo ha fatto la differenza, anche perché tecnicamente non è fenomenale. E' comunque un grande difensore".

DIEGO COSTA - "Un grande attaccante con un grande carattere, per Conte non è stato facile tenerlo a bada in un ambiente nuovo. Ha risolto comunque tante partite".

AGUERO - "Ne parlavo con Sylvinho mesi fa, è fenomenale. Guardiola dovrà far coesistere lui e Gabriel Jesus, credo possa cambiare modulo. L'argentino è uno degli attaccanti più forti della storia della Premier League. Nello scatto breve è incredibile, somiglia a Romario nei movimenti e nell'uno contro uno. Insieme comunque possono giocare. Gabriel Jesus è molto bravo, ma Guardiola deve trovare il modo di farli giocare insieme. Perdere Aguero significherebbe perdere tantissimo".

GUARDIOLA - "Penso che il City fosse partito per vincere il campionato, anche se non si può sempre trionfare. La Premier è un campionato difficilissimo. Lui, abituato ad altri tornei, ha avuto qualche difficoltà. Partendo per alcuni obiettivi e ritrovarsi a tanti punti dal Chelsea significa tanto. Bisogna accettare gli errori, sono sicuro che l'anno prossimo andranno meglio e proveranno a vincere la Champions. Claudio Bravo è un buon portiere, ma forse non è adatto alla Premier".

MANCHESTER UNITED - "L'Europa League salverebbe la stagione, altrimenti il sesto posto non sarebbe un buon risultato. Andando in Champions League migliorerebbero anche la squadra e tornerebbero in alto. Contro l'Ajax? In finale può accadere di tutto, credo che però possa essere una partita tipo Juventus-Monaco, con una squadra esperta e un'altra giovane e piena d'entusiasmo. Ibrahimovic è stato fondamentale in molti momenti della stagione,ha fatto la differenza. Non è semplice giocare nello United e i ragazzi hanno bisogno di crescere. Vedremo ora senza Ibrahimovic vedremo come si comporteranno. Pogba? E' uno dei migliori centrocampisti del mondo, quando uno viene pagato così tanto pesa perché tutti si aspettano che tu sia il migliore".

ARSENAL - "E' un grande club, ma ha perso negli anni troppi giocatori non rimpiazzandoli adeguatamente. Non vince il campionato da troppi anni, bisogna vedere chi decide. La squadra va migliorata, perché lo stadio è importante e i tifosi vogliono vincere".

MAZZARRI - "Si è salvato in anticipo e questo era fondamentale. Ho sentito che ha avuto difficoltà con la lingua, in Inghilterra apprezzano se ti sforzi per impararla, ma penso che queste difficoltà abbiano pesato, anche per una questione di comunicazione con i giocatori".

LIVERPOOL - "Ha fatto un buon campionato, non credo potesse lottare per vincere il campionato. Vediamo il prossimo anno".

FUTURO - "Ci sono diverse cose, però vediamo. Il mio progetto è lavorare all'estero. Lo preferisco perché fare esperienza in un altro campionato sarebbe bello per conoscere altre mentalità. Se poi dovesse esserci qualcosa in Premier League ci tornerei volentieri".

(Fonte: Sky Sport)