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Mancini vuole il rinnovo, ma ha capito che non arriverà. Eppure resta: nè dimissioni nè…

Tra Roberto Mancini e la dirigenza nerazzurra il rapporto è freddo. Il tecnico voleva/vuole il rinnovo, ma la società ha idee diverse. In ogni caso, il mister resterà sulla panchina dell'Inter: non intende dimettersi, così come la società non...

Dario Di Noi

Il rapporto è freddo, è rigido e gelido, e questo non aiuta l’Inter: l’estate nerazzurra vive un momento di caos, alimentato da un legame sempre meno solido tra il tecnico Mancini e gli organi dirigenti del club. Dietro al gelo, diversi problemi, analizzati dal Corriere dello Sport.

Innanzitutto, il contratto del mister, in scadenza tra 11 mesi: "E’ chiaro che il tecnico di Jesi - scrive il quotidiano romano - volesse/voglia un prolungamento dell’accordo in scadenza il 30 giugno, ma ha intuito che sarà complicato che una proposta (accettabile) gli arrivi immediatamente. Ha capito che, se c’era questa volontà da parte della società, dopo aver ribadito giovedì ai vertici del Suning il suo desiderio di un nuovo progetto a lui legato, una risposta positiva (o quanto meno un’apertura a intavolare subito una trattativa) ci sarebbe già stata. In fondo è stato una settimana nello stesso hotel con Thohir e Bolingbroke, ma era a poche centinaia di metri anche dall’albergo dei cinesi. Se il club ha scelto di far slittare fino all’ultimo giorno disponibile il faccia a faccia e se finora non gli è stato fatto arrivare nessun segnale (ma solo un generico «ne parleremo a breve»; magari a ottobre quando Steven Zhang tornerà a Milano), tutto lascia pensare che i due azionisti vogliano che il Mancio si conquisti il rinnovo con i risultati".

Mancini, al contrario, avrebbe preferito un accordo subito, per rafforzare la propria posizione sia di fronte alla squadra che all’intera piazza. In ogni caso, se l’offerta di rinnovo non arriverà, Mancini è comunque pronto a mettersi sotto per fare una grande stagione: l’idea delle dimissioni non la considera, così come la società non vuole sentir parlare né di esonero né di buonuscita. Poi magari – conclude il Corriere - "se centrerà la qualificazione in Champions e avrà mercato in altre grandi europee, sarà il Mancio a non voler continuare all’Inter. Questa però è un’altra storia".  

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