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L'arbitraggio di Mariani in Sassuolo-Inter ha fatto enormemente discutere. L'ex direttore di gara Luca Marelli commenta sul suo blog (lo trovate qui) gli episodi chiave, cioè il rigore per i neroverdi e quelli non concessi ai nerazzurri. E inoltre conferma la restrizione decisa per quanto riguarda l'applicazione del Var.
RIGORE PER IL SASSUOLO - "Al minuto 25 Mariani concede un calcio di rigore al Sassuolo per una trattenuta di Miranda ai danni di Di Francesco. Per quanto mi riguarda questi non sono mai episodi meritevoli di calcio di rigore. Una trattenuta di questo genere, per quanto ingenua (soprattutto perché sotto gli occhi dell’arbitro, in posizione perfetta), non può provocare la caduta dell’avversario. Se ogni piccola trattenuta (soprattutto sui calci d’angolo) dovesse portare ad un calcio di rigore, dovremmo vederne fischiati ALMENO 10 a partita.
Per quanto concerne la sanzione disciplinare, l’ammonizione è pressoché automatica nel caso di concessione del calcio di rigore: una trattenuta, infatti, presuppone che il calciatore non abbia cercato di giocare il pallone, motivo per cui non è prevista depenalizzazione del cartellino giallo".
RIGORE NON CONCESSO A ICARDI - "Al minuto 34 proteste, per la verità molto limitate, dell’Inter per un presunto fallo di Lirola su Icardi pochi centimetri all’interno dell’area di rigore: torniamo al concetto precedente: se un contatto c’è, è marginalissimo. Forse, e dico forse, Lirola tocca leggermente sul tallone Icardi con il collo del piede. Contatti come ce ne sono decine durante una gara: impossibile vedere un rigore che, se fischiato, sarebbe stato da classificare come errore di valutazione".
RIGORE NON CONCESSO SU ASAMOAH - "L’episodio centrale al minuto 42. Asamoah, ottimamente servito, entra in area di rigore e cade a terra sul contatto di Magnanelli. In questo caso dubbi non ce ne sono: l’azione è irregolare ed avrebbe dovuto essere punita con un calcio di rigore a favore dell’Inter. Mi pare persino superfluo spiegare l’azione fallosa del difensore del Sassuolo, tanto è evidente il colpo sulla coscia sinistra con la gamba destra. Episodio che, però, ci consente di approfondire un argomento che è fin troppo facile prevedere come la base per infinite polemiche in questa stagione, a meno che non si corra velocemente ai ripari. Mariani si trova nella posizione migliore per giudicare l’episodio, la distanza è perfetta per valutare eventuali contatti sia con le braccia che con le altri parti del corpo, la visuale è completamente aperta, senza alcun calciatore che possa oscurare seppur parzialmente l’azione.
Con la lettura attuale del protocollo, questo è un episodio che non potrà mai essere sottoposto ad “on field review” poiché non si tratta di un “chiaro ed evidente errore” ma di una valutazione soggettiva dell’arbitro sulla quale i VAR non possono intervenire: azione nel pieno controllo, contatto visto e valutato, VAR silenziosa secondo protocollo attuale."
RESTRIZIONE DEL VAR - "Scelta degli arbitri? No, e bisogna essere chiari: questa interpretazione NON è una scelta liberamente assunta dagli arbitri italiani ma una conseguenza della restrizione imposta dall’IFAB che, in concomitanza col recente Mondiale, ha inteso limitare il più possibile l’interferenza della tecnologia sulla gara.
Ad oggi, di fatto, il VAR può essere utilizzato solo ed esclusivamente per quelle che vengono volgarmente definite “sviste“, cioè episodi totalmente sfuggiti all’arbitro.
Non è certo un caso che, nelle prime sette gare di campionato, ci siano state solo due “on field review” ed entrambe per tocchi di mano totalmente sfuggiti all’attenzione dell’arbitro: Ronaldo in Chievo-Juventus e Grassi in Parma-Udinese."
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