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Cosa diavolo nasconde tra quelle carte? Ha in mano una coppia o una scala reale? Andare a vedere è un enorme rischio, perché i bluff di Marotta sono difficili da interpretare e anche in questa esperienza all’Inter sta dando dimostrazione della sua enorme abilità da manipolatore. Il calciomercato è un grande labirinto di strade che si intersecano con disordine, con dentro migliaia di uomini che cercano l’uscita. Lì dentro, Marotta, è quello che non perde mai la bussola, quello che conosce le scorciatoie e manda fuori strada chi prova a stargli dietro.
Da Spalletti a Conte, da Kulusevski a Tonali, l’ex bianconero imbastisce trame di mercato e duella a distanza con Fabio Paratici, suo ex alleato ai tempi della Juventus e primo “nemico” nell’attualità. Perché i dispetti tra i due non sono casuali e sicuramente proseguiranno nel tempo. Dinamiche che obbligano Marotta ad ulteriore attenzione e prudenza nel pianificare mosse e strategie.
A cominciare da Tonali. Guai a nominare il suo nome. Fino a qualche mese fa, il centrocampista del Brescia era l’innominabile. Impossibile arrivarci, costa troppo. Marotta si affrettava a risolvere così la questione a chi provava a chiedergli del classe 2000. Negazione strategica, decisa. Quasi ci credeva anche lui. E invece era proprio in quelle ore che iniziava a dialogare con Cellino per strappare una promessa di acquisto che ad oggi lo pone davanti a tutti, anche alla stessa Juve, che pochi mesi fa gli ha portato via Kulusevski con un’offerta che l’Inter ha ritenuto congruo non pareggiare. Perché? Perché Marotta vuole Tonali.
E non solo, Marotta vorrebbe anche Federico Chiesa. L’esterno viola è un pallino di Conte e si trova in cima alla lista del mercato nerazzurro, ma fino a qualche mese fa da viale della Liberazione facevano sapere che l’ultima annata, negativa, del calciatore imponeva qualche riflessione. Meglio un Castrovilli, dicevano. Enorme bluff, anche questo. Erano già a conoscenza della volontà di Castrovilli (vuole proseguire a Firenze un’altra stagione) e si apprestavano ad andare dritti su Chiesa, proponendo prima Nainggolan e poi Vanheusden. La trattativa è ancora apertissima.
E Christian Eriksen? Vi ricordate cosa si diceva? “La concorrenza del Real è fortissima e a ogni modo è impossibile che arrivi a gennaio”. Ancora una giocata di fino da parte di Marotta, che invece aveva già il sì del calciatore e del suo agente per il trasferimento a Milano nel mercato invernale. Questi citati sono solo alcuni esempi, ma ben descrivono l’operato dell’attuale amministratore delegato dell’Inter, quello che un no può significare assolutamente sì e viceversa. Il labirinto del mercato è un posto dispersivo e caotico, ma Marotta rimane quello che trova l’uscita prima di tutti.
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