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Ieri è stato il giorno di Beppe Marotta all'Inter. L'ex Juve è stato nominato ad per la parte sportiva e da oggi sarà ufficialmente al lavoro per i colori nerazzurri. Il nuovo dirigente interista ha le idee chiare e vuole aiutare a costruire un'Inter vincente, proseguendo il percorso intrapreso in questi anni.
MODRIC - Il regista del Real Madrid è il chiodo fisso dei nerazzurri. "Luka è genio, leadership: più o meno come fu Pirlo per la Juve, a parametro zero, Marotta rapace sulla preda quando il Milan aveva deciso di scaricarlo. Modric ha un anno e mezzo di contratto, di rinnovo fin qui non ha voluto sentir parlare, se non cambierà idea la porta resterà spalancata. Dalla prossima primavera potrebbe incassare il bonus (della serie: liberami, c’è un accordo) garantitogli da Florentino Perez. C’è chi vince per distacco, Luka appunto, chi ha grossa considerazione (Kroos, ma non è che il Real si priverà di tutti i migliori..) e chi la fisicità necessaria (Milinkovic-Savic), a patto che il cartellino non costi una tombola. Ma in una scaletta gerarchica, nessun dubbio, comanda Modric", si legge sul Corriere dello Sport.
CONTE - "Marotta è un estimatore di Conte, lo portò lui alla Juve, ebbero da ridire nell’estate del 2014 per alcune vicende di mercato e fu addio. Non ultimo il mancato arrivo, due anni prima, di Verratti in bianconero, il Psg anticipò. Sono legati, ma Conte è furbo. Antonio immagina che l’Inter possa puntarlo per un eventuale post Spalletti, l'intrigo esiste. E nello stesso tempo il suo destino è legato indirettamente a quello di Mourinho. Mentre Simeone da anni giura che prima o poi sarà nerazzurro, ormai non più una notizia in attesa che lo diventi. Ora Luciano deve pedalare velocemente, si è già piantato nel più atteso Gran Premio della Montagna, l'accesso agli ottavi di Champions. Diversi mesi fa vi parlammo di un’ipotesi Marotta-Conte in coppia per lo United, ma si era capito che l’ad avrebbe aspettato l’Inter. Dal 2 ottobre (sera) al 13 dicembre (annuncio): circa 70 giorni di resistenza ferrea. L'Inter, certo, ma a Conte piacerebbe frequentare l’Old Trafford e dintorni. Molto dipenderà da come Special One chiuderà la stagione. Il mercato inevitabilmente collegato: uno come Martial, per esempio, non rinnoverebbe se Mou restasse. E piace al mondo, Inter compresa", prosegue il quotidiano.
BARELLA - "Un catalizzatore e accentratore come Modric, senza trascurare i nostri giovani di talento. L'Inter ha in pugno Barella da mesi: può soltanto decidere di non prenderlo, conoscendo comunque l'attenzione che il piccolo Hulk del Cagliari ha calamitato all'estero. Chiesa è roba da sballo, ma dipenderà dalla sua volontà di restare a Firenze oppure no, si partirebbe da una base di 60-65. Biraghi era e resta una vecchia idea di Ausilio, riportarlo alla base anche per bypassare problemi di lista. Tonali costa parecchio, oggi è un intrigo e non una necessità. Andersen non è italiano, ma è giovane e sembra uno Skriniar in miniatura. Sono appunti sparsi, da mettere presto in bella copia. E ne aggiungeremo altri", riporta il Corriere dello Sport.
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